Il maestro di campagna by Tayama Katai

Il maestro di campagna by Tayama Katai

autore:Tayama Katai [Katai, Tayama]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2023-12-07T09:09:34+00:00


24.

«Hayashi… Hai saputo di mio fratello e di Mihoko?» chiese Yukiko ridacchiando.

«Qualcosa».

Seizō arrossì un po’, guardando Yukiko in faccia.

«E delle novità recenti, sai qualcosa?»

«In che senso “recenti”? Da quando sono iniziate le vacanze invernali?»

«Sì».

Yukiko rise.

«No, non so niente».

«Capisco…» disse ridacchiando di nuovo, ma senza dire altro.

Il giorno prima, essendo cominciate le vacanze invernali, Seizō si era spostato da Hanyū alla casa di Gyōda per salutare il nuovo anno. Aveva sentito dire che due o tre giorni prima Mihoko era rientrata da Urawa. Quella mattina Seizō aveva fatto visita ai Katō, ma Ikuji non c’era. Stava per andarsene subito, ma la madre di Ikuji e Yukiko l’avevano trattenuto dicendogli che sarebbe dovuto rientrare di lì a poco.

Seizō avrebbe voluto interrogare Yukiko più nel dettaglio, ma gliene mancava il coraggio. Il suo cuore si limitò a battere forte.

Poiché Yukiko continuava a sogghignare, le chiese: «Che cosa è successo, di grazia?»

«Non è che sia successo qualcosa…» rispose lei, sempre sogghignando.

Poi disse: «Ti sembrerà strana come domanda… Ma tu non ti sei mai fatto nessuna idea in merito a mio fratello e alla signorina Kitagawa?»

«No».

«Dunque mi stai dicendo che non sei mai stato tirato in mezzo nella relazione tra quei due?»

«Non che io sappia».

«Capisco».

Yukiko tacque di nuovo.

Dopo un po’, disse: «È che ho sentito una cosa strana da Obata…»

«Una cosa strana? Di che si tratta?»

«Ma, nulla…»

Il discorso sembrava un indovinello e non arrivò mai al punto.

Nel pomeriggio, mentre passava per il bordo dello stagno intenzionato ad andare a trovare comunque i Kitagawa, incontrò Ikuji che veniva dalla direzione opposta.

«Ehi!»

«Dove sei stato?»

«A trovare un po’ i Kitagawa».

«Pensavo di andarci anch’io ora» disse Seizō con un tono deliberatamente garrulo, «Ho sentito che Art è tornata a casa».

«Già».

I due camminarono in silenzio per un po’.

«Che cosa diamine è successo?» chiese Seizō dopo un momento.

«Che?»

«Fai il finto tonto, eh? Mi hanno detto tutto».

«Cioè?»

«Non c’è mica stato un importante sviluppo?»

«Chi te l’ha detto?»

«Guarda che so tutto!»

«Non dovrebbe saperlo nessuno» disse; rifletté un attimo e aggiunse: «Davvero, chi te l’ha detto?»

«La storia è venuta a galla, fidati».

«Chi è stato?»

«Prova a indovinare».

Ci pensò un po’ e disse: «Non ne ho idea».

«Obata ha per caso detto qualcosa alla tua sister? Qualcosa su di me».

«Aah, è stata mia sorella a parlare, quella cretina!»

«Sì, non fa niente, ma puoi rispondere alla mia domanda?»

«Su cosa?»

«Se Obata ha detto qualcosa alla tua sister su di me».

«Non ne ho idea».

«È impossibile che tu non ne abbia idea. Parlando della relazione tra te e Art, Yukiko ha fatto delle allusioni al fatto di aver sentito che ci fossi di mezzo anch’io».

«Uhm, ora che ci penso» disse Ikuji facendo l’atto di essersi ricordato, «Obata ha fatto dei commenti sul fatto che tu andassi spesso a far visita ai Kitagawa».

«E ha fatto anche dei commenti su di me e la tua sister?»

«Forse qualche battuta, ma di più non saprei».

I due continuarono a camminare in silenzio.



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