Il marchese di Villemer by GEORGE SAND

Il marchese di Villemer by GEORGE SAND

autore:GEORGE SAND
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-24T16:00:00+00:00


Capitolo XIV

Il marchese, informato da suo fratello di tutta quell'organizzazione, si sottomise con riconoscenza. Egli era estremamente debole e come convalescente d'una crisi acuta che l'aveva, non esaurito, ma vinto moralmente quasi quanto avrebbe potuto farlo una lunga malattia. Egli non poteva più combattere il suo amore, la sua resistenza era stremata, e non sentendo più in quello stato di debolezza gli uragani ed i pericoli della passione, egli si abbandonava alla dolcezza d'essere l'oggetto d'una tenera sollecitudine. Il duca non gli permetteva d'interrogare l'avvenire.

— Tu non puoi prendere nessuna decisione nello stato in cui ti trovi, — gli diceva. Tu non hai il tuo libero arbitrio; senza la salute, nessuna chiaroveggenza morale. Lascia a noi di guarirti, e vedrai che, una volta guarito, ricupererai l'energia necessaria per resistere sia alla tua inclinazione, sia agli scrupoli ch'essa ti causa.

Fino allora non vedo cosa potresti avere sulla coscienza, poiché la signorina di Saint-Geneix non dubita di niente, e dopo tutto nón fa altro che quello che una sorella farebbe al suo posto.

Questo mezzo termine pacificò tutte le agitazioni del malato.

Egli si alzò un momento per andare a vedere la madre, alla quale fece credere che un'indisposizione insignificante era la sola causa dell'alterazione dei suoi tratti. Egli domandò d'essere dispensato di ritornare da lei quel giorno, e potè, per ventiquattro ore, cioè fino alla partenza della signora d'Arglade, concedersi un riposo assoluto.

Durante quel giorno, fra il duca e Carolina regnò un'aria di buona intesa ed uno scambio di riguardi che non avevano per oggetto che lo stato del marchese, ma che finirono con l'ingannare Leonia. Essa partì sicurissima del fatto suo, ma senza dire niente alla marchesa che potesse far sospettare in lei una conoscenza qualunque.

In capo a otto giorni, il signor di Villemer era guarito. Ogni sintomo d'aneurisma era scomparso, e, messo ad un regime razionale, egli riprendeva persino un aspetto di salute ed un'abitudine di calma interiore che da molto tempo non aveva più. Nessuno, da dieci anni, non si era occupato di lui con l'assiduità, la devozione, l'umore sempre eguale, la grazia inaudita con cui sapeva circondarlo la signorina di Saint-Geneix; si potrebbe anche dire ch'egli non aveva mai ricevuto delle cure così sapienti e nello stesso tempo così dolci, perché sua madre oltre a mancare di forza e d'attività fisica, si era mostrata troppo ardente e troppo inquieta in quelle cure che gli aveva prodigato al tempo in cui la sua vita era già minacciata. Essa ebbe tuttavia, questa volta, il sospetto d'una ricaduta, vedendo suo figlio più spesso accanto a lei e di conseguenza meno accanito al suo lavoro; ma quando le venne questo sospetto la crisi era già passata: il buon accordo concertato fra il duca e Carolina, l'ignoranza assoluta dei domestici, poco numerosi e quindi maggiormente occupati, la serenità del marchese, tutto contribuì a rassicurarla, ed in capo ad una quindicina di giorni essa notò persino che il figlio riprendeva un'aria di giovinezza e di salute di cui non aveva che da rallegrarsi.

Si era nascosto con cura lo stato del marchese alla signora d'Arglade.



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