Il messaggio Vichingo by Franklin W. Dixon

Il messaggio Vichingo by Franklin W. Dixon

autore:Franklin W. Dixon
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Giallo, Ragazzi, Romanzo, Narrativa, Novecento
editore: MyBookLibrary
pubblicato: 1970-12-31T16:00:00+00:00


11

– Tenetevi forte! – gridò Frank, spingendo decisamente in avanti la cloche.

L’aereo s’inclinò bruscamente in virata. Scorgendo i maestosi abeti nero-verdi che incombevano su di loro, i tre passeggeri si prepararono all’urto.

Ma il vecchio aereo rispose prontamente e scivolò sopra gli alberi inclinato sull’ala sinistra. I ragazzi poterono udire il fruscio dei rami contro la pancia dell’aereo. I pattini vibrarono, quando, per un attimo, s’impigliarono nelle cime degli alberi e subito se ne staccarono. Frank raddrizzò l’aereo, tirando decisamente all’indietro la cloche. Il velivolo era salvo!

– Accidenti! – Frank espirò lentamente, ammiccando, mentre la tensione nervosa si allentava. – L’abbiamo scampata bella! – Poté udire i sospiri di sollievo dei compagni. Joe si protese sul sedile e strinse la spalla di Frank. – Abilissima manovra, fratello! – disse, e Chet e Caribù si unirono all’elogio.

– Ho soltanto calcolato giusto – disse modestamente Frank. – E adesso riprendiamo le ricerche.

Tornò a sorvolare il lago, questa volta mantenendosi a una quota più alta. Con aria tetra Joe indicò i tronchi sommersi da ambo i lati del relitto dell’aereo. Erano legati assieme. – Quei tronchi sono stati messi lì deliberatamente

– disse. – Qualcuno si è dato un gran da fare per incastrarci!

– I ladri sanno che gli diamo la caccia – borbottò Caribù.

– Dobbiamo stare attenti!

L’aereo sorvolò ancora una volta il lago e la zona boscosa. Non si vedeva nessuno, né si scorgeva traccia di un aereo.

– Mi chiedo dove abbiano scovato quel relitto i banditi – rimuginò Joe.

– Potrebbe essere stato abbandonato in qualche punto del bosco – suggerì Frank. – E loro l’hanno trainato in mezzo al lago.

– Dev’essere stata un’impresa non da poco – osservò Chet.

– Torniamo a Fort Smith a informare le Giacche Rosse – suggerì Frank. – Può darsi che ne sappiano qualcosa. Gli altri furono d’accordo e l’aereo puntò in direzione della città. Approssimandosi il momento dell’ammaraggio, Frank si mise in contatto radio con la torre di controllo. Quando ammarò, il giovane pilota flottò direttamente al molo della Polizia a Cavallo. I quattro si recarono subito all’ufficio, dove trovarono il caporale Fergus che ascoltò attentamente il loro racconto.

– Quell’aereo abbandonato potrebbe essere stato trovato nel bosco, caporale? – domandò Frank.

– Ce n’è stato uno che si è fracassato nella boscaglia qualche tempo fa – rispose Fergus. – Chiunque l’abbia trainato sul lago, deve conoscere molto bene la zona.

– Perché? – domandò Chet.

– Erano poche le persone al corrente della dislocazione di quel rottame – rispose il caporale.

– Abner Dulac conosce bene quella zona, Caribù? – domandò a un tratto Frank.

– Certo – Caribù annuì. – Quel Dulac ha piazzato le sue trappole da quelle parti più volte.

– Sto cercando di capire perché Dulac ci ha seguiti da Edmonton – disse Frank. – Una ragione potrebbe essere che è implicato nel furto della pietra runica.

– Mi sembra possibile – convenne Joe. – E quindi, o andava a mettere in guardia contro di noi i suoi compari, o intendeva indurci a interrompere le indagini… o entrambe le cose.

– È un serpente.



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