Il progresso è un razzo: un romanzo matto by Riccardo Bacchelli

autore:Riccardo Bacchelli [Bacchelli, Riccardo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
ISBN: 2560557089807
Google: 6FsKAQAAIAAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 1975-01-01T23:00:00+00:00

4. Passato qualche tempo, il direttore chiese a Saturnio, che passava il suo tempo fra l’archivio, il banco delle ricerche e il letto di Ilse, di portare il suo contributo a un’ergolusoterapia di “prima”, come diceva il popolo a quel tempo per indicare prima qualità.

Ossia, gli chiedeva di tenere un corso a degenti e curanti, ammalati e medici, sui missili a razzo. Discorrendo di propulsi e propellenti, di lanci e teleguide, gli venne fatto di ricordare i piani già in carta nell’immenso laboratorio e studio missilistico, per un veicolo a razzo transoceanico, capace, in futuro, di uscire dal campo gravitazionale terrestre e di raggiungere i corpi astrali: la Luna, per cominciare.

Venne naturale ad ammalati e sani la domanda:

- Ma quei progetti, dove sono?

- Coi progettisti: spariti.

- Morti sul campo? Suicidi? Prigionieri? In galera? Sulla forca?

- Vivi e vegeti e al lavoro, parte in Usa, parte in Urss.

- Disertori?

- Prigionieri di guerra rispettati come tecnici ed esperti pregiatissimi in missilistica.

- Ma le imprese delle V.-2 sulle città, non furono delitti contro l’umanità?

- Li avete visti fra gli imputati, al processo? No. E vuol dire che il tribunale ha giudicato clandestinamente, cioè senz’appello né ricorso, prosciogliendoli.

- Non è il giudizio di Dio, il tribunale!

- Lo soppianta, lo sostituisce. Tant’è vero che quando in quel tribunale ho chiesto come mai non c’erano, fra gli imputati, e se le tonnellate d’esplosivo su popolazioni di inermi non erano delitti contro l’umanità, quando s’accorsero che questo portava a chiedere se non era stato delitto contro l’umanità l’atomica e le bombe degli Alleati sugli inermi, mi hanno fatto chiudere qui, dove mi trovo benissimo, non per merito loro ma vostro, e della vostra solidarietà di scienziati.

- Che siamo lieti di confermare - disse il direttore - all’egregio esperto in tecnica missilistica.

- Esperto per forza! - disse ridendo Saturnio: - e mi dichiarereste guarito?

- Noi, non possiamo.

- Come no?!

- Perché non vi abbiamo dichiarato ammalato.

- E allora, - interloquì uno zelante vicedirettore, che non aveva mai, ostentatamente, bevuto con Saturnio brindando a mensa, - come è qui?

- Su richiesta della Polizia Militare Alleata, lei lo sa, - disse il direttore. - E dimetterlo, sarebbe accusare la Polizia Alleata di abuso e sopruso, ovvero d’insipienza e ignoranza. L’ospedale poi dipende dagli occupanti in tutto e per tutto, a principiar dal pane e dal carbone. E anche questo, lei lo sa.

- Bisogna esporre il caso, - disse il vicedirettore; e fra i due non c’era buon animo; - rintracciare il funzionario che ha emanato l’ordine…

Da quando il discorso aveva presa quella piega, Saturnio scorgeva negli occhi e nel viso di Ilse ansia e crescente angoscia. Sperò di placarle, dicendo:

- Quell’ufficiale si aspettava d’esser congedato e di tornare in Texas ai suoi studi zoologici, - e gli venne un po’ da ridere.

- Che c’è da ridere?

- Studia gli emittenti odori e fetori a difesa o aggressione o richiamo sessuale, ovvero a fine ancora sconosciuto. Diceva, mi par di ricordare: Chi scoverà il mio indirizzo in fondo al Texas, sarà bravo! Eppoi,

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