Il Regno in pericolo by Herbie Brennan

Il Regno in pericolo by Herbie Brennan

autore:Herbie Brennan
La lingua: it
Format: azw3, epub, mobi
pubblicato: 2013-11-14T01:38:11+00:00


Cinquantuno

Il volasvelto personale era super. Raggiungeva una velocità quasi sette volte maggiore di quella di un vailà. Bastava una sola parola per fargli e-seguire una capriola in volo; riusciva a librarsi senza finire in stallo, e a ogni virata brusca esplodeva un ronzio semplicemente fantastico. Se la missione non fosse stata così seria, Pyrgus si sarebbe divertito un sacco.

Sotto di lui si stendeva adesso l'intera planimetria di Gnammeth: scorge-va chiaramente la vasta distesa verdeggiante che era la loro meta. Lanciò il volasvelto in una brusca picchiata.

«Il nostro piano è schiantarci all'interno della proprietà di Ogyris, signore?» s'informò Ciancia. «In caso contrario, suggerirei di usare la pista d'atterraggio della tenuta.»

«Presumo che ci siano difese aeree in quantità» obiettò Pyrgus accigliato. «Per giunta, non voglio che scoprano la nostra presenza. Pensavo di atterrare da qualche parte ai margini della città e proseguire a piedi.»

«C'è una pista d'atterraggio pubblica abbastanza vicino all'ingresso principale, signore.»

«Davvero? Come lo sai?»

«Mi è stata fornita una mappa della città, signore.»

« Mappa? Potevi anche mostrarmela.» Fra la mancanza di mappe, e il fatto di non avere mai usato un volasvelto personale, non era stato facile individuare la tenuta di Ogyris.

«È una mappa interna, signore. Impiantata nel cervello. Ne ho solo l'accesso visivo.»

Pyrgus fece scendere il volasvelto, descrivendo ampi cerchi sulla città.

«Questa pista di atterraggio pubblica... non è che un volasvelto sportivo ri-salterà come un pugno in un occhio? Non voglio che si sappia del nostro arrivo.»

«Non penso proprio, signore. Gli Elfi della Notte fanno più spesso uso di velivoli rispetto agli Elfi della Luce, perciò la pista accoglie una grande quantità di traffico aereo. Uno in più passerà inosservato. E comunque è privo di contrassegni.»

Pyrgus ci pensò su. L'ultima cosa che voleva era farsi una lunga camminata in città, e se la pista di atterraggio era vicino alla tenuta...

«D'accordo» decise. «Dov'è la pista?»

«Quel grande rettangolo bordato di verde, davanti e a tribordo, signore.»

«Visto. Si scende!»

Ciancia aveva ragione riguardo al fatto di non essere notati. Svariate centinaia di velivoli erano parcheggiati in file ordinate, c'era un continuo viavai di Notturni e non sembrava richiesta la minima formalità. Pyrgus si mise gli occhiali e ne tese un altro paio a Ciancia.

«Che sono, signore?»

«Occhiali scuri. Così nessuno può vederti gli occhi e capire che non sei un Notturno.»

Ciancia batté le palpebre. «Sono alto Centotrentanove centimetri e ho la pelle arancione. Penso che, anche con le lenti, risulterebbe evidente che non sono un Notturno, signore.» Gli restituì gli occhiali. «Non penso sia il caso di preoccuparci eccessivamente. Diversi Triniani prestano servizio in tutta Croz... specialmente ora che i portali di Infera sono chiusi e i demoni sono diventati merce rara. Posso chiedere se per questa missione abbiamo un piano, o se ci limiteremo a strisciare fra i cespugli finché qualcuno non ci attaccherà, com'è successo da Lord Rodilegno?»

Pyrgus sorrise. «Stavolta non strisceremo fra i cespugli. E abbiamo un piano. Ci presentiamo al cancello principale e chiediamo di Gela.»

«Gela, signore?»

«Una mia, ehm, amica. La mia amica Gela. È la figlia del Mercante Ogyris.» In realtà si sentiva molto meno sicuro di quanto appariva.



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