Incontri protetti: Vivienne 1 by Emiliana De Vico

Incontri protetti: Vivienne 1 by Emiliana De Vico

autore:Emiliana De Vico [Vico, Emiliana De]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Erotica, General, Romance, Collections & Anthologies
ISBN: 9788867750542
Google: 5k9YAwAAQBAJ
editore: Delos Digital srl
pubblicato: 2013-11-19T18:20:45+00:00


4

La mano di Alexander giunse inattesa sulla sua coscia esposta. Ora lui pilotava con la sola destra mentre con l’altra risaliva fino al punto in cui i loro corpi si toccavano. Mio Dio, voleva toccarla mentre correvano controvento? Il respiro le si fece più veloce, mentre lo cercava con lo sguardo nello specchietto. Le dita di Alexander trovarono in fretta quello che cercavano: il centro del suo sesso già turgido e umido per il solo strusciare su di lui. Con abilità le scostò gli slip e le dita scivolavano in lei. Vivienne strinse le gambe ritmicamente, sentendo il piacere crescere troppo in fretta. Era una posizione scomoda, la sua, che limitava i movimenti di entrambi, ma Alexander sembrava intenzionato a masturbarla ugualmente. Si concesse a lui come aveva fatto già nel parcheggio e nel bagno. L’eccitazione bagnava le sue dita in una vischiosa prova di desiderio.

Sussultò al mancare della mano ma trattenne il respiro quando lui si portò le dita alla bocca e cominciò a succhiare. La mangiava con la lingua e con gli occhi senza mai togliere il contatto visivo attraverso lo specchietto, col rischio di schiantarsi al suolo. Una sottile delusione la prese quando riportò entrambe le mani sulla guida del bolide.

– Toccami ancora – sussurrò all’interno del casco come se potesse udirla. Era eccitata, desiderava raggiungere l’appagamento, voleva farlo godere ma la moto non si fermava.

Si strusciò alla sua schiena. I capezzoli duri come sassolini facevano male. L’inguine premeva sul bacino di Alexander in cerca di sollievo e lui sorrideva beato. La moto imboccò uno svincolo e prese una via quasi deserta.

Si fermò sulla ghiaia di un parco con vecchi giochi di legno scoloriti dal sole. Qualche lampione riluceva nel crepuscolo tra il fogliame di molti tigli, ma non c’era nessuno nell’area verde. Alexander abbassò il cavalletto e poggiò la moto. Scese con naturalezza e le tolse il casco, lasciandola sul sellino.

– Piaciuta la corsa? – sorrise.

– È stata emozionante. Ed eccitante – confessò sentendo un lieve rossore colorirle le guance. Ma non distolse gli occhi dai suoi.

– Sei eccitata, Vivienne?

– Lo sai – gli rispose.

– Fammi controllare. – Lo scintillio degli occhi si acuì mentre le sue dita tornavano tra le gambe ancora ancorate al sellino, raccogliendo l’umidità dell’eccitazione. – Assaggia il tuo sapore.

Vivienne prese in bocca il dito e succhiò. Aveva un odore familiare e speziato. Un sapore che accresceva la sua fame di Alexander.

– È buono, vero? Tu sai di buono.

La baciò con prepotenza. La lingua le stuzzicò il palato, la mucosa delle guance, i denti perfetti, allentando e stringendo il contatto tra loro.

– Stai qui – le ordinò, allontanandosi all’improvviso.

Vivienne lo vide tirare fuori dai jeans un pacchetto di sigarette e accenderne una. Alexander si appoggiò al tronco di un tiglio e iniziò a fumare. Non la lasciava con lo sguardo, gli occhi incredibilmente scuri e sicuri acuivano il bisogno di essere posseduta.

– Tira su la gonna – le disse.

– Qui? E se ci vedesse qualcuno?

– Non viene mai nessuno in questo parco.

Che



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