Inganni e peccati (I Romanzi Oro) by Suzanne Enoch

Inganni e peccati (I Romanzi Oro) by Suzanne Enoch

autore:Suzanne Enoch [Enoch, Suzanne]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-01-29T12:00:00+00:00


14

Le orde che circondavano il piccolo edificio promosso in tutta fretta a Ufficio del catasto di Costa Habichuela esultarono quando Josefina e i suoi scesero dalla carrozza.

— Magnifico, no? — disse il Rey salutando. — Salve, amici, e benvenuti!

— Come fanno a saperlo così tante persone? — domandò Josefina a voce bassa. — A me lo hai detto soltanto ieri.

— Ho fatto in modo che i giornali pubblicassero l’annuncio ieri mattina — rispose il Rey. — Adesso vediamo di aprire queste porte — continuò rivolgendosi alla folla. — Grazie per il vostro sostegno e il vostro entusiasmo. Voglio essere il primo ad accogliervi come nuovi cittadini di Costa Habichuela!

La folla tuonò. C’erano moltissime persone, quasi tutte rappresentanti delle classi più basse. Volevano una nuova vita in paradiso e avrebbero speso fino all’ultimo centesimo che possedevano per acquistarne una. Era tremendo per Josefina vedere i loro volti felici e speranzosi sapendo che nel giro di un mese tutti avrebbero odiato l’idea di Costa Habichuela e avrebbero odiato lei... e a ragione.

— Sorridi — le sussurrò sua madre.

— Come potrei? — replicò la giovane.

— Perché non abbiamo alternative, chica.

Il duca di Harek si avvicinò loro. — Cercherò di evitare che la nostra principessa venga portata in trionfo sulle spalle dei grati astanti.

— È un po’ melodrammatico, non vi pare? — commentò Josefina.

— Sciocchezze. Vi adorano. Io vi adoro.

Lei lo fissò; avrebbe voluto che fosse Melbourne. — Davvero?

— Sì. Ho già parlato con Sua Maestà e, anche se non è stato ancora formalizzato nulla, voglio che sappiate che intendo chiedere la vostra mano. — Due occhi verdi la esaminarono. — Non sembrate sorpresa.

— Dovrei esserlo?

Lui sorrise più apertamente. — Suppongo di no. L’unica cosa che mi preoccupa è che possiate declinare la proposta nella speranza di riceverne una simile da Melbourne.

Il cuore di Josefina sobbalzò. — Ma se quasi non lo sopporto!

— Non c’è bisogno che fingiate, Vostra Altezza. La sua ricchezza e il suo potere non hanno eguali, ma sappiamo tutti che non si sposerebbe con la prospettiva di lasciare l’Inghilterra, sempre che decidesse di risposarsi.

— Avete studiato a fondo Melbourne — disse lei. L’uomo aveva tuttavia ragione; come aveva potuto suo padre fare un calcolo così errato?

— In un certo senso sì — ammise Harek a voce bassa. — Per esempio, so che siete andati a letto insieme.

Josefina impallidì vistosamente. — Cosa? Perché...?

— Non mi interessa. Allevare un bambino di sangue Griffin, soprattutto se la sua somiglianza rendesse evidente la paternità, potrebbe essere estremamente lucroso per noi. Continuate quindi pure a frequentarlo, se volete.

Per un istante la mente di lei si rifiutò di accettare ciò che aveva appena sentito. — Io... non ho idea di cosa stiate dicendo, signore...

— Non sono un mostro, Vostra Altezza. Non l’ho detto per offendervi o minacciarvi. Molti matrimoni sono fatti per ottenere vantaggi di tipo politico o economico. Potrebbe essere anche il nostro caso, ma quantomeno ci piacciamo a vicenda. Finché siamo a Londra, come ho detto, continuate pure a incoraggiare Melbourne. Non vedo alcuno svantaggio in un simile accordo.



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