Ingegneria nuragica. Tecniche costruttive e organizzazione del cantiere by Massimo Rassu

Ingegneria nuragica. Tecniche costruttive e organizzazione del cantiere by Massimo Rassu

autore:Massimo Rassu [Rassu, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sono state formulate molte ipotesi riguardanti le tecniche di costruzione dei nuraghi e delle tombe collettive, proponendo simulazioni assai dispendiose e spesso incompatibili. Edifici così grandi – dove il modello più diffuso di nuraghe singolo era alto come una casa moderna di tre piani, comportando l’impiego di almeno mille metri cubi di pietrame – richiedevano l’investimento di molte risorse economiche e umane. Per innalzare fabbricati stabili e solidi, senza tuttavia complicarsi la vita, i loro progettisti avviarono pratiche edilizie, organizzative e logistiche collaudate. Di fatto, le operazioni muratorie erano abbastanza elementari, poiché i Sardi dell’Età del Bronzo cercavano sempre di ridurre al minimo gli sprechi per sfruttare al meglio le poche potenzialità disponibili nell’ambiente, localizzando il manufatto nei pressi della cava, utilizzando il materiale grezzo trovato sul posto e creando compagini di facile realizzazione. I sistemi di trasporto della pietra, di movimentazione in cantiere, di posa in opera nella struttura, di successiva manutenzione e restauro, erano quanto di più semplice ed economico la tecnologia dell’epoca potesse disporre. Metodi elementari, seppur non banali, che permisero la creazione di un parco di migliaia di monumenti, tuttora visitabili a distanza di secoli e sparsi per ogni dove in Sardegna. Come è potuto accadere?
editore: NOR
pubblicato: 2022-05-16T06:41:54+00:00


La difficoltà tecnica del posizionamento di grossi blocchi – tra cui l’architrave – a quote tra i 2 e i 6 metri, veniva risolta con particolari manovre elementari197, col supporto di leve e pali pencolanti198. Alcune delle tesi più gettonate propongono soluzioni pratiche spazianti dal piano inclinato, al terrapieno, ai cunei e alle leve, a bilancieri e contrappesi199, tutte utili e valide, a seconda del contesto in cui potevano essere state applicate.

Con la posa dell’architrave si chiudeva l’anello basale, forse con valore rituale della chiusura del cerchio delle mura esterne (e interne)200.

Una volta coperto anche il corridoio, poteva essere a sua volta completata la camera, non appena il muro avesse raggiunto la stessa altezza.



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