Io ti amo (Italian Edition) by Irene Cao

Io ti amo (Italian Edition) by Irene Cao

autore:Irene Cao [Cao, Irene]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2018-06-25T22:00:00+00:00


9

La Giulietta spider bianca del ’58 percorre il viale lastricato e si ferma davanti all’ingresso del castello di Torcrescenza.

Mio padre si gira a guardarmi e io gli rivolgo un sorriso nervoso. Così elegante non ricordo di averlo visto mai, i capelli pettinati all’indietro con un filo di gel, la cravatta blu abbinata al fazzoletto nel taschino della giacca, i gemelli d’oro bianco sui polsini. Sembra ringiovanito all’improvviso, ha un’espressione complice e vivace, quasi da ragazzo. «Pronta?» mi chiede.

Annuisco in silenzio.

Lui scende per primo e gira attorno all’auto con l’intenzione di aprirmi la portiera – ha preso a cuore il ruolo d’autista – ma io sono già fuori. Intercetto la mia immagine riflessa nello specchietto: gli occhi truccati a regola d’arte, le labbra ravvivate da un rossetto leggero, i capelli raccolti da un lato che ricadono morbidi su una spalla. Sono io, mi dico, diversa da sempre, eppure io: una sposa.

«Andiamo» gli dico finalmente, aggrappandomi al suo braccio.

Il castello si staglia davanti a noi, avvolto da una morbida luce, e una leggera brezza smuove le foglie degli alberi secolari diffondendo nell’aria un suono magico. L’atmosfera, intorno, ha il sapore dolce e sospeso di una favola. Ma è tutto vero e sta accadendo adesso ed è ancora più bello di quanto potessi immaginare.

Sollevo lo sguardo verso il cielo e incontro gli ultimi raggi del sole che ora inizia a tramontare, scomparendo dietro la torre principale. Inciampo con un tacco in un piccolo avvallamento del terreno e mio padre mi sostiene, impedendomi di cadere. «Non facciamo figuracce!» scherza.

Rido, e la tensione si allenta un po’.

Ce la posso fare, dico a me stessa, nel cuore un miscuglio di eccitazione e paura.

Avanziamo sul vialetto d’ingresso, decorato con lanterne e rose bianche. Emetto un sospiro profondo. Nonostante abbia scelto un vestito di morbida seta, con inserti di pizzo che creano sulla schiena un effetto seconda pelle, a volte respirare mi sembra un’impresa: questo corpetto mi regalerà anche una taglia di seno in più, rendendolo incredibilmente alto e sodo – parola di Gaia! – ma è una vera costrizione.

Ora siamo nel chiostro, il luogo che Leonardo e io abbiamo scelto per scambiarci la nostra promessa.

L’ambiente, ornato con festoni di edera e composizioni di rose e ortensie, è protetto da un antico lucernaio e ospita tre fontane con statue antiche. Sembra di entrare in uno scrigno magico.

Gli invitati sono tutti lì ad aspettarci in piedi, tra le poltroncine bianche.

Parte la musica, note di violino che s’intrecciano al suono celestiale di una voce femminile.

È il mio momento. Il cuore sembra uscirmi dal petto e le gambe mi tremano un po’, quando inizio a percorrere la corsia di velluto blu.

Riconosco gli amici veneziani, le zie e gli zii, poi Paola e Monique in abiti elegantissimi – Paola, incredibilmente, è senza i suoi occhiali verde acido e ha i capelli raccolti in una sofisticata treccia a spina di pesce – e laggiù in fondo un volto che fa la mia felicità: quello di Martino, a cui ora rivolgo un sorriso riconoscente.

Avanzo



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