Keri Arthur - 2010 - Black Moon. Chiedi Alla Luna by Keri Arthur

autore:Keri Arthur
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Romance, Fantasy, Erotica, General, Fiction
ISBN: 9788854144910
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2012-10-08T22:00:00+00:00

Capitolo 10

In qualche modo riuscii a non saltare dallo spavento, e mi voltai sullo sgabello. Stava sulla soglia con il giornale in una mano e qualcosa che profumava di cornetti appena sfornati nell’altra. Il mio stomaco brontolò di felicità al solo pensiero.

«Che mi sta aiutando con le ricerche», disse Harris tranquillo, il suo viso assolutamente inespressivo.

«Non volevo farti preoccupare», aggiunsi. «Soprattutto dato che non approvi affatto che me ne occupi».

Evin emise un brontolio ed entrò. «Sono sicuro che Harris è più che capace di indagare su un omicidio anche senza il tuo aiuto».

Anche perché in parte pensava ancora che fossi coinvolta in qualche modo. Ma prima che potessi ribattere, Harris disse: «È stata lei a vedere l’anima, non io».

Evin andò dietro il bancone e vi poggiò sopra il giornale e il sacchetto con dentro i cornetti. «E tu le credi?»

«Al mondo esistono cose più strane dell’abilità di vedere le anime», disse Harris pacatamente, schivando la domanda di Evin. Si alzò e mi guardò. «Mi farò vivo».

«Grazie». Lo guardai mentre usciva, ammirando il modo semplice e animale in cui si muoveva, chiedendomi ancora chi accidenti mi ricordava.

Evin spinse il sacchetto di dolci appena sfornati verso di me. «Ho preso quelli con le gocce di cioccolato e quelli con la marmellata di mirtilli. Scegli tu».

Infilai una mano e ne presi uno con le gocce di cioccolato. Diedi un morso e quasi mi sciolsi dal piacere. Ma il mio sguardo incrociò quello di mio fratello. «Allora, perché non credi che io possa vedere le anime?»

«Non ho detto questo...».

«L’hai fatto intendere», ribattei. «Quindi spiegati».

Esitò. «I membri del branco non hanno quel dono. La telepatia, sì, ma non tutta questa storia del vedere le anime».

“I membri del branco hanno il dono della chiaroveggenza”, disse una voce nella mia mente. “Vedere le anime è una variante particolare di quell’abilità”. «La telepatia? Siamo un branco di telepatici?»

«In gran parte sì. Non tutti sviluppano la capacità, è ovvio. Alcuni sono mentalmente blindati». Scrollò le spalle. «I nostri fratelli e sorelle per esempio, e lo sei anche tu».

Davvero? Ancora una volta la sua affermazione mi sembrò sbagliata. Eppure non avevo sentito alcun segnale telepatico da nessun abitante di quella città, e sicuramente se fossi stata in grado di farlo, non avrei dovuto avere problemi. Certo, c’era sempre il dolore pulsante alla testa. Forse, finché quello non fosse passato, non sarei stata in grado di sentire niente.

Allora perché ero riuscita a vedere quell’anima? Perché il dolore avrebbe dovuto influenzare un dono e non l’altro?

“Forse loro non sapevano degli altri doni”, sussurrò la voce perspicace dentro di me.

Comunque, l’unica certezza era che non avevo alcun fottuto indizio su chi fossero questi “loro”. Magari erano solo il frutto di un’immaginazione troppo fervida.

Ma iniziavo a dubitare davvero che l’immaginazione c’entrasse in qualunque modo con tutta quella faccenda. Era reale, stava accadendo, e dovevo capire perché.

«Bene», dissi in tono frivolo. «Che palle, eh?».

Rise e tirò fuori un cornetto dalla busta. Era ai mirtilli, a giudicare dal colore e dal succo che trasudava. «Allora, che facciamo oggi?».

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