King (Italian Edition) by T.M. Frazier

autore:T.M. Frazier [Frazier, T.M.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822732934
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2019-06-19T22:00:00+00:00

Capitolo 17

Doe

Il King allegro che avevo visto durante il pranzo non c’era più. Avevo dieci minuti per prepararmi e portare il mio culo nel fottuto pick-up.

Non sapevo dove stessimo andando ma, visto il modo secco con cui me l’aveva ordinato, era chiaro che non avrei dovuto chiederglielo.

Durante il tragitto il silenzio fu così pesante che sembrava viaggiasse con noi. Come un ospite senza invito, sedeva goffamente tra di noi sul sedile posteriore. Svoltammo in una strada stretta e sterrata. La mia curiosità crebbe quando King accostò vicino al cancello di una casa gialla in stile ranch con una recinzione bassa e bianca fatta di paletti che fiancheggiava il cortile anteriore.

«Andiamo», disse King.

Scese dal pick-up, tolse il chiavistello al cancello e si avviò lungo il vialetto di cemento. Lo seguii, correndo per raggiungerlo e stare al suo lungo passo. Le tante girandole che adornavano il prato iniziarono a girare quando ci passammo accanto, il movimento dei nostri corpi produsse l’unico soffio di vento nel caldo stagnante della giornata. Pensai che forse King stesse facendo una raccolta per conto di Preppy e che questa fosse un’altra “Serra della Nonna” che non avevo ancora visto.

Quando arrivammo alla porta King non bussò, ma la spinse ed entrò. Per una frazione di secondo mi venne un colpo al cuore perché pensai che stesse compiendo un furto, ma allontanai rapidamente quell’idea quando lo sentii gridare: «Grace?».

Grace. Riconobbi il nome di prima.

Lo seguii in casa e chiusi la porta dietro di me. Quando diedi un’occhiata in giro mi ritrovai faccia a faccia con migliaia di occhietti che mi fissavano. Il piccolo soggiorno ne era ricoperto. Dalle mensole per le piante al tavolo da buffet nell’ingresso al tavolino da caffè e in cima alla vecchia tv, ovunque c’erano conigli in ceramica di tutte le forme e dimensioni.

King non gli prestò alcuna attenzione quando attraversò il soggiorno, diretto alle porte scorrevoli in vetro che stavano sul fondo della cucina abitabile, dove grandi conigli imbottiti occupavano tutte e sei le sedie del tavolo come se stessero mangiando insieme.

Credo che a Grace piacciano i conigli.

«Qui fuori», gridò una voce acuta e stridente.

King tenne aperte le porte per farmi passare, ma non si mise da parte. Dovetti strusciarmi sul suo petto per passare. Cercando di toccarlo il meno possibile inciampai sul terrazzo in legno dove una piccola donna con i capelli grigi e un taglio sbarazzino sedeva su un’elegante sedia a sdraio color blue navy. Teneva i piedi sul tavolo, incrociati alle caviglie. Beveva un liquido verde chiaro da un bicchiere alto. Una foglia galleggiava sopra al ghiaccio.

Invece di chiedermi chi fossi, si alzò e mi abbracciò. Era senza dubbio oltre la settantina e indossava una felpa color denim, pantaloni abbinati e scarpe ortopediche bianche.

«Sono Grace», disse allontanandomi quel che bastò per poter studiare il mio viso, ma tenendo le mani sui miei gomiti.

«Salve». Non sapevo quale protocollo seguire per presentarmi a lei, ma King risolse il problema per me.

«Questa è Doe».

«Che nome insolito. Che cosa significa?».

Guardai King e lui fece cenno di sì con la testa.

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