Koala by Lukas Bärfuss

Koala by Lukas Bärfuss

autore:Lukas Bärfuss [Bärfuss, Lukas]
La lingua: ita
Format: epub
editore: L'orma editore
pubblicato: 2023-09-26T13:09:00+00:00


Dopo tredici settimane in mare, il 23 giugno, al termine di una giornata molto calda accompagnata da una moderata brezza di nordovest, mentre le navi in formazione si spingevano sempre più verso sud, Ralph Clark rasentò la follia, solo due o tre pensieri gli giravano ormai per la testa. Il giorno prima aveva esaurito le ultime forze, era il suo anniversario di matrimonio e fra le gomene, l’umidità e la calura doveva trovare un modo di sopravvivere a quella ricorrenza. Allora si infuse coraggio, si esortò a pensare ad altro, al suo incarico, all’ordine, ai comandi, ma Dio mio, Padre celeste, accogli la mia preghiera e il mio ringraziamento e quello della tua serva Alicia per avere unito, oggi fanno tre anni, le nostre mani e i nostri cuori in un felice vincolo. Oh Dio misericordioso, come posso mortificarmi davanti a te, come potrò mai ringraziarti per questo dono del cielo. Oh buon Dio, difendila e proteggila, dona salute e benessere a lei e alla promessa del nostro amore che hai avuto la grazia di donarci. Proteggi il bambino e prenditi cura di lui nel suo cammino, caro Gesù, cosa darei per essere con Alicia in questo giorno. Donna celeste, ottima sposa, l’amica più sincera, madre tenerissima, impareggiabile. Non c’è creatura più dolce, più bella, più amabile, e non esiste uomo più felice di me. Mai e poi mai, se l’Onnipotente vorrà riportarmi a casa, mi allontanerò un’altra volta da lei. Sposa amatissima, non conoscevo il tuo valore, non avrei mai dovuto andare via così a lungo. Oh come vorrei stringere fra le braccia la mia amata e il mio bel figlioletto. Oh dolce bambino, cosa darebbe tuo padre per un bacio tuo e di tua madre. Mi sembra di sentirlo gridare – papà, papà – quando prendo il cappello per uscire, cara, dolce musica per le mie povere orecchie. Ormai posso soltanto baciare l’immagine di Alicia, unica mia gioia, e il ricciolo del nostro bimbo, che lei mi ha spedito. Nemmeno per un posto di capitano la lascerò più, perché senza la mia amata sono il più infelice dei viventi.

Clark trovò scampo nel crepuscolo, la notte gli concesse un po’ di quiete. Ma ai primi chiarori del mattino si levò un vento, e Clark fu trasportato via. Dalla vastità invocò con un gemito il Signore. Il tenente implorò di essere liberato dalla nostalgia, chiese aiuto per la moglie lontana e il bambino, che vivessero sani fino al suo ritorno dall’altro capo del mondo.



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