Kubler-Ross by Morte e di vitale importanza

Kubler-Ross by Morte e di vitale importanza

autore:Morte e di vitale importanza
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2018-04-07T16:00:00+00:00


La signora Schwartz

Fu una delle mie pazienti ad aiutarmi a scoprire come iniziare la ricerca per capire che cosa sia realmente la morte e quindi, di conseguenza, il problema della vita oltre la morte. La signora Schwartz entrò ed uscì dal reparto di rianimazione per quindici volte. Ogni volta nessuno si aspettava che sopravvivesse, ma lei riusciva sempre a tornare indietro. Il marito era schizofrenico, e a ogni attacco tentava di uccidere il figlio minore, il più giovane di molti figli, che non aveva ancora raggiunto la maggiore età ed era l'unico rimasto a vivere in casa. La paziente era quindi convinta che, se fosse morta prematuramente e il marito avesse perso il controllo, la vita del figlio sarebbe stata in pericolo. Con l'aiuto della Little Aid Society fummo in grado di affidarne la custodia ad alcuni parenti. A quel punto lei lasciò l'ospedale con un grande senso di sollievo e di nuova libertà, sapendo che se non fosse stata in grado di vivere abbastanza a lungo, la vita del figlio sarebbe stata comunque salva.

Una volta ebbe una grave crisi cardiaca e non potendo tornare a Chicago dove viveva, venne accolta d'urgenza in un ospedale dell'Indiana.

Ricordava di essere stata messa in una stanza privata, dove all'improvviso si sentì in punto di morte, senza riuscire però a decidere se chiamare l'infermiera oppure no. Una parte di lei voleva tanto lasciarsi andare e trovare finalmente la pace, ma un'altra sentiva il bisogno di farcela ancora una volta, perché il figlio minore non era ancora adulto. Prima che riuscisse a decidersi se chiamare aiuto e rifare tutta la solita trafila, un'infermiera entrò improvvisamente nella stanza, la guardò e poi schizzò via. In quel preciso istante lei vide se stessa sollevarsi lentamente e tranquillamente fuori dal proprio corpo e restare sospesa a qualche metro sopra il letto.

Riuscì persino a sorridere del proprio aspetto emaciato e sfinito. Si sentiva sorpresa e soggiogata, ma né impaurita né ansiosa.

Vide l'équipe di rianimazione entrare nella stanza e fu in grado di descrivere con grande precisione chi entrò per primo e chi per ultimo. Era completamente cosciente non solo di ogni parola detta, ma anche dei loro pensieri. Riuscì anche a ripetere una battuta di uno degli altri pazienti, che voleva sdrammatizzare la situazione. Sentiva solo il forte bisogno di dir loro di prendersela con calma, di rilassarsi perché lei stava bene. Ma quanto più disperatamente cercava di trasmettere questo messaggio tanto più quelli della squadra di soccorso lavoravano freneticamente sul suo corpo; alla fine si rese conto che lei era in grado di vederli e sentirli, ma loro no. Decise 99 allora di lasciar perdere e, per dirla con le sue parole, "perse conoscenza".

Venne dichiarata morta dopo 45 minuti di tentativi di rianimazione. Tre ore e mezzo più tardi iniziò a mostrare nuovamente segni di vita, con grande sorpresa del personale ospedaliero. La signora Schwartz rimase in vita per un altro anno e mezzo.

Il racconto di questo episodio, che la signora Schwartz fece a me e ai miei allievi durante un seminario, fu un'esperienza nuova per me.



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