La casa in fondo al viale by Hollie Overton

La casa in fondo al viale by Hollie Overton

autore:Hollie Overton [Overton, Hollie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thrillers, Fiction, Suspense
ISBN: 9788804673194
editore: MONDADORI
pubblicato: 2017-01-16T23:00:00+00:00


21

Abby

Abby stava analizzando la situazione, tentando di decidere il suo piano d’attacco. Era in macchina davanti alla casa di Missy Hanson e osservava i giornalisti che si erano radunati anche lì, una massa ancora più folta di quella accampata davanti a casa di sua madre. Era già brutto che Lily la odiasse e che Wes avesse rovinato ogni cosa, ma ora questo…

Ancora non riusciva a credere alla merda che aveva visto in tivù. “Presumibilmente rapita? Presumibilmente. Una versione differente di questa storia. Missy sta dalla sua parte?” Che cos’aveva che non andava quella stupida troia? Tutti coloro che avevano visto quella foto dovevano per forza aver colto l’espressione terrorizzata di Lily, la sua disperazione. Come poteva la gente credere che a Lily importasse davvero di Rick Hanson? E se invece ci avessero creduto? E se il signor Hanson avesse usato quella foto per… No, Abby non poteva permettere che accadesse una cosa del genere. Era per quel motivo che si trovava lì, ora. Doveva parlare con la moglie di Hanson, doveva farle capire come stavano le cose.

La casa l’aveva trovata subito. Tutti, a scuola, sapevano dove abitavano gli Hanson. Nel quartiere più ricco, nell’enorme casa regalata dai genitori di Missy ai novelli sposi. “La sua dote” aveva scherzato lui durante il corso su Jane Austen.

Abby schizzò fuori dalla macchina e si affrettò sui gradini dell’ingresso, facendosi largo tra la folla di giornalisti. Ignorò le loro domande mentre la circondavano come cani rabbiosi, resi frenetici dall’idea di una nuova prospettiva in quella storia già sensazionale.

Abby picchiò sulla porta finché non apparve Missy, con l’aria sconvolta.

«Non puoi venire qui. Non puoi. Vattene, o chiamo la polizia.»

«Fammi entrare oppure, lo giuro su Dio, pianto una scenata. Vediamo come reagisce la stampa quando una donna incinta sviene sul portico di casa tua.»

I lineamenti patrizi di Missy sembrarono afflosciati dalla pressione degli ultimi eventi. Guardò la folla, poi aprì lentamente la porta e Abby entrò in casa. Era lì che aveva vissuto il torturatore di sua sorella. L’arredamento consisteva di toni pastello, tinte calde, mobili di pregio e opere d’arte costose. I genitori di Missy, sua madre con al collo un filo di perle, suo padre in un completo di sartoria, erano impeccabili. “È come entrare in un catalogo di Brooks Brothers” pensò Abby. Erano seduti al tavolo da pranzo ma, quando la vide, il padre di Missy si alzò subito.

«Miss, cosa sta succedendo?»

Anche la madre si alzò, torcendosi nervosamente le mani. «Edward, non va bene. Lei non può stare qui.»

Missy si stampò in faccia un sorriso tirato. «Papà, mamma, scambieremo solo qualche parola. Torno subito.» Poi, a testa alta, Missy condusse Abby nello studio e chiuse la porta alle loro spalle.

«Dimmi cosa vuoi» disse, andando subito al punto.

«Missy… cielo, che nome stupido. Ma ascoltami bene, Missy, la tua stupidità mi offende. Mi offende e mi infastidisce, e deve finire oggi.»

Missy scosse la testa, mandando un lampo dagli occhi. «Non ho intenzione di farmi insultare a casa mia. Mio padre aveva ragione. Dovresti andartene.»

Si mosse per uscire dallo studio.



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