La dama col mantello (I Romanzi Oro) by Mary Balogh

autore:Mary Balogh
La lingua: ita
Format: azw3
Tags: Romance, Fiction, Dark Angel vol. 05, General
ISBN: 9788852046186
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2014-01-03T23:00:00+00:00

La serata procedeva bene e Stephanie non aveva ancora messo un piede in fallo, come si suol dire. Non aveva fatto nulla che potesse imbarazzarla, o mettere a disagio il duca di Bridgwater e sua madre. Durante la cena era stata accanto al marchese di Hayden, a capotavola. Il suo futuro cognato, più vecchio della moglie di almeno dieci o quindici anni, era un uomo con un enorme senso della dignità. Era stata anche nell’atrio a ricevere gli ospiti, fra la marchesa e il duca, dal momento che il ballo era in onore del loro fidanzamento. Aveva sorriso, aveva fatto inchini, si era sforzata di tenere a mente i nomi di un interminabile susseguirsi di ospiti. Aveva danzato la quadriglia di apertura con il duca, e poi aveva accettato di ballare sempre con cavalieri diversi. Ricordava i passi e le figure di ogni ballo, e li eseguiva con scioltezza. Negli intervalli era rimasta a conversare con la duchessa e con le altre dame e i gentiluomini che le venivano via via presentati. Non era rimasta sola nemmeno per un minuto.

Sì, andava bene. O così pareva a Sua Grazia. La duchessa era contenta di lei. Stava incominciando bene. Era di una bellezza luminosa e appariva composta e sicura, senza il minimo accenno di superbia. Non importava, le disse la duchessa, se non partecipava troppo alla conversazione. L’importante era che sorridesse e incoraggiasse i suoi interlocutori con cortesi domande e risposte. La timidezza, purché non sconfinasse nel mutismo e nella scontrosità, non era affatto uno svantaggio per una signora. Tutti sapevano che il matrimonio con Bridgwater l’avrebbe elevata socialmente. La sua timidezza sarebbe stata attribuita a una naturale modestia.

Tutto andava bene. Ma lei non si divertiva. Non appena riusciva a liberare per qualche istante la mente dall’impegno della conversazione, si domandava come mai. Era a disagio, forse? Non più di quanto si aspettasse. Anzi, si stava accorgendo che non doveva comportarsi in modo molto diverso da come aveva fatto negli anni trascorsi come governante. Impassibile dignità, autocontrollo, capacità di ascoltare e parsimonia nel parlare erano stati per sei anni i principi che avevano guidato il suo comportamento. Temeva forse che un suo sbaglio avrebbe deluso il duca di Bridgwater? No, e se anche questo fosse successo, la duchessa sarebbe rapidamente accorsa in suo aiuto.

Tutti erano stati gentilissimi con lei. Molti erano stati perfino cordiali. Non era rimasta a fare tappezzeria come aveva temuto, non le era mai mancata compagnia negli intervalli. Nessuno l’aveva trattata con disprezzo e neppure con visibile indulgenza.

La sala, con i suoi specchi e i suoi lampadari di cristallo, con le sue decorazioni di fiori freschi, era bellissima. Era affollata di invitati nobili ed eleganti. Era esattamente ciò che aveva sempre sognato, il meraviglioso scenario che aveva immaginato per il ballo di Cenerentola. E per molti aspetti, la protagonista della fiaba era lei.

Perché, allora, non era felice? Forse perché dopo il primo ballo il duca di Bridgwater non aveva più danzato con lei, né le si era avvicinato negli

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