La Fiera Delle Vanità by Rebecca York

autore:Rebecca York [York, Rebecca]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:46:30+00:00

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Katie si portò una mano alla bocca. «Val si sentiva sempre così sola. Al funerale della mamma, mi aveva detto che sarebbe stata felice di riposare accanto a lei!»

«Puoi far seppellire le sue ceneri vicino alla tomba di vostra madre»

mormorò Jo.

«Non è la stessa cosa!» esclamò Katie alzando la voce.

Mac la prese per mano e, senza dire niente, la fece sedere sul letto. Jo le portò un bicchiere d’acqua.

Lei mandò giù qualche sorso. «Non è stato un incidente» borbottò.

«L’hanno fatto apposta per impedirci di rintracciare il virus!»

«È possibile» ammise Mac. Guardò Jo. «Hai già fatto tanto per noi, e mi dispiace dover insistere.»

«Non essere sciocco. Sono qui per aiutare.»

«Sì, be’, adesso che non abbiamo nient’altro su cui lavorare, dobbiamo assolutamente identificare quel numero di targa.»

«Lo so.» L’investigatrice rifletté per un istante. «Forse, se cambiassi approccio…» S’illuminò. «Sì, è l’unica. Ho un sacco di amici alla Rebecca York

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Motorizzazione del Maryland. Uno di loro potrebbe dare una occhiata al sistema del Distretto della Columbia.»

«Perfetto. E mentre sei via, Katie avrà modo di riposare.»

Katie, che aveva ascoltato in silenzio, non bocciò la proposta.

Quando l’amica se ne fu andata, tuttavia, si girò verso Mac e gli disse:

«Okay, ho già capito come funziona la tua mente. Non sei stato esattamente sincero con Jo».

«Abbiamo davvero bisogno di rintracciare quell’auto.»

«No, niente giochetti con me! Che cosa non volevi dire davanti a Jo?»

Lui sospirò. «Sto cercando di proteggere la tua amica. Meno tempo trascorre con noi, più al sicuro sarà.» Le mosse incontro. «Cerco anche di pensare a come far uscire noi da questo pasticcio. Il guaio è che la congiura sembra estendersi ovunque. Anche alla polizia, se pensiamo al modo in cui quell’agente è stato sollevato dall’indagine sulla morte di tua sorella.»

Una ruga le solcò la fronte. «Le autorità da una parte, i cattivi dall’altra…» bisbigliò. «A quanto pare abbiamo tutti contro.» Tacque per un istante, poi le venne in mente una cosa. «E se prima di distruggere il corpo, avessero fatto l’autopsia?»

«In questo caso, ci sarebbe un rapporto.»

«E dei campioni di tessuto, magari.»

«Uhm, quelli potrebbero aver fatto la fine dei nostri. Ma non lo saprò finché non avrò controllato.»

«Che cosa vuoi dire?» chiese Katie. «Che cosa hai in mente di fare?»

«Andare all’obitorio stanotte e svolgere una piccola indagine privata.»

«Mac, potrebbe essere pericoloso.»

«Mi sono trovato in un sacco di situazioni pericolose.»

«Può darsi, tuttavia non conosci la pianta dell’obitorio. Io, invece, sì, perché ci sono stata l’altro giorno. Quindi, dovrai portarmi con te.»

Mac ci pensò sopra. «Vorrei tanto che non avessi ragione» ammise. «Ma ti rendi conto che potremmo finire nelle mani dei nostri nemici?» La guardò negli occhi.

Katie sostenne lo sguardo. «Sì.»

«In tal caso, sarà meglio che riposiamo tutti e due.» Andò alla finestra e chiuse le tende. Poi, tirò indietro la coperta dell’altro letto e si sfilò le scarpe. Katie lo fissò. Avrebbe voluto dirgli di abbracciarla, di tenerla stretta. Invece, si tolse le scarpe anche lei. Mac le gettò un’occhiata prima Rebecca York

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di nascondere il viso nel cuscino.

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