La gang by Graeme Armstrong

La gang by Graeme Armstrong

autore:Graeme Armstrong [Armstrong, Graeme]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Guanda
pubblicato: 2021-08-21T22:00:00+00:00


Quell’ultimo ponte

I negozi della beneficenza ci sono ancora ma mosci. Tutti i negozi sono mosci. Sembra che cambian mano continuamente, un ciclo infinito di startup di merda e takeaway e vinerie da una stagione. Gli unici in boom sono la farmacie colle ricette di metadone, ce n’è sette in tre strade. Tutti i grossi negozi si son spostati da un pezzo dentro a Glasgow e al Forte. Qua non ci sta più niente. I cartelli AFFITTASI fan staccare gli occhi dalle decorazioni sbiadite e scure di Natale. C’hai davanti graffiti e imposte grigie e finestre buie con eterne ristrutturazioni che non vengono mai. Desso che le grosse ditte son andate via, tutti quelli che restano son gente infognata qua, i soliti vagabondi, sfaccendati, randagi e figli di nessuno. Vedi gente col sussidio che passa le giornate così, a girare per strada e entrare ai posti di surgelati tipo Farmfoods e all’Iceland, per il loro bacon e spesina quotidiana. Ci sono anche i poveracci, dei disabili. Dei vecchi pensionati fuori soltanto perché cercano un attimo di compagnia coi soliti cassieri annoiati. Tossici, etilici e ned: noi, per gli occhi degli esterni. Tutti i normali son stati succhiati fuori, verso il centro della città, caduti uno per uno. Gli altri son qua spiaggiati, a girare per sempre su questa giostra da incubo di degrado che una volta era una orgogliosa e prospera città di mercato. Tutti quei sogni lì, svaniti.

C’è fuori un sole freddo ma l’aria è differente e ha l’odore di primavera, liberazione e resurrezione. È un mese che son ripulito, cammino colla testa alta che mi sento un uomo nuovo, meglio che mi sentivo da una vita di tempo. Capa lucida, pensieri lucidi. La mattina mi sveglio e faccio colazione, doccia e son padrone della giornata. Mica sdraiato a letto rinco a fumare appena che son sveglio, e dopo quel ciclo infinito di caccia ad altra roba intanto che cerchi di pagare tutta quella anticipata. Sta storia lì è finita che sembra una vita differente che allora parlavo un’altra lingua, una lingua di droghe e dipendenza che tutti i tossici la sanno dadìo.

Invece sono andato in palestra, e in giro a camminare e correre e per i boschi, passare tempo con mia ma’ e tagliare l’erba. Fare delle robe normali che praticamente prima era impensabile quando passavo tutti i giorni colla droga. Le nuvole nere della depressione e della dipendenza sembra che si son rotte e andate via. Mi vengono ancora dei piccoli episodi di panico sclerato quando mi scordo, e piglio caffeina o fumo troppe sighe, ma a parte quello son ritornato indietro dall’orlo del mio abisso personale. Posso guardargli ancora negli occhi alla gente e sto meglio. A parte la sensazione buona, c’è ancora un botto di lavoro da fare. Ripulirsi è una cosa, non ricascarci è un’altra. Le ramificazioni sociali di stare con dei soci che tutti i giorni si fanno, son sempre dure. Perché dopo un po’ sta fede nuova e libertà nuova finisce nello stanzino



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