La guerra segreta: Spie, codici e guerriglieri 1939-1945 (Italian Edition) by Max Hastings & Filippo Verzotto & Sara Tosetto

La guerra segreta: Spie, codici e guerriglieri 1939-1945 (Italian Edition) by Max Hastings & Filippo Verzotto & Sara Tosetto

autore:Max Hastings & Filippo Verzotto & Sara Tosetto [Hastings, Max & Verzotto, Filippo & Tosetto, Sara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, Military, Biography & Autobiography, World War II
ISBN: 9788854514775
Google: JVa7DQAAQBAJ
Amazon: B01N5G9O85
editore: Neri Pozza
pubblicato: 2016-12-16T00:00:00+00:00


Segretissimo

Al compagno Viktor

“Caporale” è venuto a sapere da “Albanese”, che ha parlato con uno dei massimi ufficiali della Wehrmacht, che la Germania intende intraprendere una guerra contro l’Unione Sovietica agli inizi del prossimo anno […].

16 settembre 1940

Zachar

Mosca aveva però motivo di essere scettica su queste notizie sensazionali. La storia dimostra che erano esatte, ma il 16 settembre 1940 Hitler non si era ancora deciso. Di un’invasione della Russia si discuteva animatamente fra i nazisti più eminenti e il comando supremo dell’esercito. L’operazione “Barbarossa” rimaneva però un’opzione controversa, più che una decisione presa. Il fatto che il pronostico di Arvid Harnack alla fine si avverasse non toglie che fosse comunque solo una congettura nel momento in cui lo presentò come sicuro, come aveva fatto il precedente rapporto di Sándor Radó della rete “Lucy”. Solo in novembre Hitler prese la sua decisione.

A complicare alquanto le vicende dell’NKVD a Berlino c’era il fatto che Korotkov, il suo uomo migliore, si era attirato l’odio e l’antipatia del capo della postazione. Il cecoslovacco František Moravec, che prima della guerra aveva estese interazioni con i russi, ha attestato la personalità rozza della maggior parte degli ufficiali dei loro servizi segreti. Uno di questi, Amajak Kobulov, dirigeva ora la postazione berlinese dell’NKVD, dove diede prova di essere un imbranato, più inetto perfino di Best e Stevens dell’MI6. L’unico punto che Kobulov poteva rivendicare a suo favore era una servile devozione alla gerarchia del Partito. Nato a Tbilisi in una famiglia di piccoli commercianti armeni, aveva lavorato come contabile prima di entrare a far parte delle forze di sicurezza nel 1927. Se era ancora lì, e anzi aveva avuto un rapido avanzamento, doveva ringraziare il fratello maggiore Bogdan, amico intimo di Berija. Kobulov era stato un vicecommissario per l’Ucraina con la fama di assassino, e fu poi assegnato a Berlino sebbene non sapesse una parola di tedesco. Appena arrivato, disse al personale che pretendeva la loro assoluta sottomissione. Quando un giovane ufficiale dei servizi segreti fece le sue rimostranze per essere obbligato a fare il domestico personale del capo anziché occuparsi del coordinamento degli agenti, il suo superiore lo minacciò di spedirlo a marcire nelle segrete della Lubjanka.

Kobulov ebbe parecchio da ridire su Korotkov e trovò un pretesto per rimandarlo a Mosca assieme a un rapporto alquanto sfavorevole. Berija, dopo averlo ricevuto, si liberò in fretta e furia del giovane ufficiale nel gennaio del 1941. Ben presto ci ripensò, ma per alcuni mesi Korotkov fu relegato a fare un lavoro d’ufficio alla Lubjanka. Intanto Kobulov aveva organizzato un incontro personale con Harnack, che passò inosservato alla Gestapo, ma avrebbe facilmente potuto risultare fatale per la rete. All’inizio dell’anno, il Centro riconobbe che solo Korotkov aveva la competenza per gestire il collegamento con gli informatori di Berlino. Venne così rispedito in Germania, con nuove istruzioni da consegnare a Harnack. L’NKVD voleva che il gruppo dell’informatore tedesco si concentrasse sui dati, non sulla strategia. Gli ordini del Quinto dipartimento dell’NKVD disponevano che Korotkov vagliasse l’estensione dell’opposizione interna tedesca, e quanto potesse essere sfruttata.



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