La lama sottile: Queste oscure materie. 2 by Philip Pullman

La lama sottile: Queste oscure materie. 2 by Philip Pullman

autore:Philip Pullman [Pullman, Philip]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, Fantasy & Magic, Action & Adventure, General
ISBN: 9788862563505
Google: KI4G1oHOjGEC
editore: Salani
pubblicato: 2010-12-30T23:00:00+00:00


Otto

LA TORRE DEGLI ANGELI

Will chiese: «Chi è l’uomo che ha il coltello?»

Si trovavano nella Rolls-Royce e stavano attraversando Oxford. Sir Charles sedeva davanti, mezzo voltato, e Will e Lyra stavano dietro, con Pantalaimon, ora in forma di topo, fra le mani carezzevoli di Lyra.

«Uno che non ha il diritto di avere il coltello più di quanto io abbia quello di avere l’aletiometro» disse Sir Charles. «Sfortunatamente per noi tutti, l’aletiometro è in mio possesso, e il coltello lo ha lui».

«Ma insomma, com’è che lei sa degli altri mondi, comunque?»

«Io so molte cose che voi non sapete. Che altro vi aspettate? Sono parecchio più anziano, e considerevolmente meglio informato. C’è un certo numero di porte tra questo mondo e quello; coloro che sanno dove si trovano possono facilmente passare avanti e indietro. A Cittagazze c’è una Gilda di sapienti, cosiddetti, che una volta lo facevano continuamente».

«Ma tu non vieni affatto da questo mondo!» disse improvvisamente Lyra. «Non sei di qui, vero?»

E di nuovo giunse quello strano avvertimento della sua memoria. Era quasi certa di averlo già visto.

«No, effettivamente» disse lui.

Will disse: «Se dobbiamo andare a prendere il coltello a quell’uomo, abbiamo bisogno di sapere qualcosa di più su di lui. Non è che ce lo darà e basta, no?»

«Certamente no. È l’unica cosa che tiene lontani gli Spettri. Non sarà certo facile».

«Gli Spettri hanno paura del coltello?»

«Molta».

«E perché attaccano solo i grandi?»

«Non avete bisogno di saperlo adesso. Non ha importanza. Lyra» disse Sir Charles, voltandosi verso di lei, «perché non mi dici di quel tuo rimarchevole amichetto?»

Intendeva Pantalaimon. E, non appena l’ebbe detto, Will si rese conto che il serpente che aveva visto nascosto nella manica dell’uomo era il suo daimon e che Sir Charles doveva venire dallo stesso mondo di Lyra. Stava chiedendo di Pantalaimon per metterli fuori strada: quindi non si era reso conto che Will aveva visto il suo, di daimon.

Lyra sollevò Pantalaimon più vicino al petto, lui si trasformò in un ratto nero, sferzando l’aria con la coda, avvolgendola attorno al polso di Lyra e squadrando Sir Charles con gli occhietti rossi.

«Non avresti dovuto vederlo» disse lei. «E il mio daimon. Tu credi che voi non avete daimon in questo mondo, ma invece li avete. Il tuo sarà uno di quegli insetti che mangiano la cacca».

Lui disse: «Se i Faraoni dell’antico Egitto sono stati contenti di esser rappresentati dallo scarabeo, lo sarò anch’io. Be’, quindi tu vieni da un altro mondo ancora.

Interessante, davvero. È da lì che viene l’aletiometro, o l’hai rubato nel corso dei tuoi viaggi?»

«Mi è stato dato» disse Lyra, infuriata. «Me l’ha dato il Maestro del Jordan College della mia Oxford. E mio di diritto. E tu non sai cosa fartene, vecchio stupido puzzone, non riuscirai a leggerlo nemmeno se ci stai cent’anni Per te è solo un giocattolo. Ma io ne ho bisogno, e anche Mark. Ce lo riprenderemo, stai tranquillo».

«Vedremo» disse Sir Charles. «Questo è il punto in cui ti ho lasciato prima. Vi faccio scendere qui?»

«No» disse Will, perché aveva visto una macchina della polizia un po’ più avanti.



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