La maledizione della famiglia Flores by Angélica Lopes

autore:Angélica Lopes [Lopes, Angélica]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-12-02T12:00:00+00:00

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Recife, giorni nostri

Prima ancora che Alice la vedesse, Zia Helena stava già accennando in direzione del gruppo di passeggeri che lasciava l’area di sbarco dell’aeroporto Guararapes. La nipote aveva garantito alla zia che non era necessario che andasse a prenderla. Sarebbe stato molto più facile chiamare un taxi, ma Zia Helena non aveva voluto. «Ma dove si è mai visto? Se una visitatrice non viene bene accolta non torna più.»

«Una Flores che calpesta di nuovo la sua terra!» si rallegrò nel vedere Alice che contraccambiò il sorriso, un po’ stiracchiato.

Pur essendo grata per l’accoglienza, la nipote si sentiva in dovere di correggere la zia: non era stata registrata come Flores.

«Non sono Flores, zia. Sono Ribeiro.»

Sul suo certificato di nascita c’era solo il cognome del padre che, ironia della sorte, lei conosceva a malapena: si era trasferito negli Stati Uniti quando era ancora una neonata.

Nei primi anni dopo la separazione da Vera, il padre aveva conservato l’abitudine di farle visita durante le vacanze e, quando Alice fu un po’ cresciuta, fu lei a iniziare a percorrere la rotta Rio-Dallas da sola. Quell’avventura, ripetuta per qualche volta, era uno dei ricordi più intensi della sua infanzia. La sua manina in quella di una hostess che aveva il compito di consegnarla al padre in un altro emisfero e lo portava a termine con successo.

Nel volo, il suo cibo era speciale e, di solito, ad Alice davano un quaderno da colorare con immagini di piccoli aerei e una scatola di pastelli. Aveva bei ricordi di quei periodi all’estero in cui riceveva tanti doni e ascoltava parlare una lingua diversa. Ma, quando il padre si risposò con una colombiana che conobbe là, ebbe subito altri due figli, i suoi fratelli americani, e così la figlia che abitava in Brasile smise di essere una priorità e gli incontri tra loro si diradarono.

Vera si ritrovò oberata, insoddisfatta dalla suddivisione diseguale dei compiti tra lei e l’ex marito e, sebbene non volontariamente, iniziò a sfogare sulla figlia il peso della responsabilità extra che si era dovuta assumere a causa dell’assenza dell’uomo.

Ora, ormai adulta, Alice riconosceva e ammirava lo sforzo compiuto da Vera per crescerla e educarla senza un compagno. Ma, in un qualche luogo dentro di sé, non perdonava il risentimento che sua madre non perdeva occasione di rinfacciarle per avere semplicemente assolto al proprio ruolo di madre. In fondo, non era stata lei a chiedere di nascere.

L’autoradio trasmetteva un dibattito sul caso di una madre che non riusciva a riottenere l’affidamento del figlio. Lílian, ventisette anni, accusava l’ex marito Alberto, cinquant’anni, di violenza domestica nel periodo in cui erano stati sposati. Alberto, dal canto suo, la incolpava di abbandono del tetto coniugale e di sequestro di minore.

“Sono scappata per denunciarlo prima che mi ammazzasse” spiegava lei al conduttore del programma radiofonico. “Non potevo lasciare mio figlio in quella casa.”

L’ex marito era un imprenditore di successo e lei una ex modella. Si erano conosciuti a un evento patrocinato da lui. Passione a prima vista, proposta di matrimonio poco dopo, e Lílian veniva trattata dal marito come una principessa.

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