La perdigiorno - The Little White Chronicles 1 by Miss Black

La perdigiorno - The Little White Chronicles 1 by Miss Black

autore:Miss Black [Black, Miss]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, erotica, General, Horror, Occult & Supernatural, Romance, Thrillers
ISBN: 9788868853310
Google: 0pnjAgAAQBAJ
editore: Miss Black
pubblicato: 2013-12-26T06:37:28+00:00


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Fu svegliata da una mano che la scuoteva, gentilmente ma con fermezza. Gilles, che Jean pensava ancora addormentato al suo fianco, era in piedi e completamente vestito. Indossava un maglione di lana a coste blu petrolio, dei pantaloni militari neri e la benda era azzurrina. Jean inarcò un sopracciglio, poi sbadigliò.

«Ciao» la salutò lui, chinandosi a baciarla.

«Stiamo già partendo?» chiese, assonnata. «Io devo ancora fare i bagagli».

Gilles sorrise. «Li ho fatti io. Mi sono anche preso la libertà di ordinarti qualcosa di più… adatto al luogo dove stiamo andando. Mi hanno già consegnato tutto».

Jean sbattè le palpebre, perplessa. «Mi hai fatto le valigie?».

«Già. Suppongo che sia stato incredibilmente blasfemo toccarle, da parte mia. Ma, per essere del tutto sincero…» Gilles si avvicinò a lei e abbassò sensibilmente la voce «…meglio quello che rimanere un secondo di più in questa casa sorvegliata, forse piena di cimici, in pericolo forse mortale… per me… e per te».

Jean guardò la sua faccia seria, tesa e preoccupata nello stesso tempo.

«Davvero…» iniziò a chiedere.

Lui le baciò la bocca, passandole una mano tra i capelli quasi febbrilmente, e Jean si rese conto che era spaventato. La cosa la riempì di angoscia. Gilles non era il tipo da spaventarsi per un nonnulla. O, insomma, non lo sembrava.

«Gilles…» sussurrò, implorante, stringendogli il maglione. «Gilles, per favore…»

Lui tornò a coprirle la bocca con la propria, impetuoso, stringendola tra le braccia, allungandosi sopra di lei, tra le lenzuola ormai sfatte.

La paura di Jean si trasformò in bisogno. Bisogno di vicinanza fisica, di protezione forse. Armeggiò con la fibbia della cintura di Gilles e con i bottoni dei suoi pantaloni con dita tremanti, e lo prese dentro di lei, stringendogli le cosce sui fianchi, mentre la bocca di lui non abbandonava la sua faccia, la sua gola.

Fu un rapporto veloce, quasi brusco. Gilles era lontano dalla sua abituale raffinatezza, non c’era nessuna componente intellettuale nei suoi movimenti. Era solo carne che cercava altra carne e la conclusione arrivò presto, intensa e sofferta.

Gilles, il sudore che gli gocciolava dalla punta del naso, rimase sopra di lei per qualche istante, respirando forte, riprendendo fiato. «Siamo pazzi» ansimò, emettendo una mezza risata. «Con tutto quello che rischiamo, stiamo qui a scopare!».

Appoggiò la testa accanto al suo collo e lei la circondò con un braccio, stringendolo forte.

«Sei tu che sei sempre arrapato, Gil» scherzò.

Lui sorrise come a prendere atto della battuta e uscì cautamente da lei. «Gil?».

«E dimmi, hai già pensato anche a come dovrei vestirmi questa mattina?».

Lui sorrise. «Con i vestiti che sono rimasti fuori dalla valigia, immagino».

Lei sospirò. «Capito» disse, e prese atto del fatto che la partenza sarebbe stata davvero veloce.



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