La potenza del Killer by Barry Eisler

autore:Barry Eisler [Eisler, Barry]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: General Fiction
editore: Barry Eisler
pubblicato: 2016-08-14T22:00:00+00:00

19

Dox era diventato bravo a decifrare i rumori e gli altri segnali della barca: sapeva di chi erano i passi e le voci soffocate, riconosceva la vibrazione del motore quando navigavano, la sua assenza quando erano in porto, il leggero dondolio dello scafo quando qualcuno saliva a bordo o scendeva a terra. Sapeva che adesso erano ormeggiati in un porto da qualche parte; Hilger e il biondo erano scesi dalla barca e a bordo erano rimasti solo Zio Fester e il tizio che sembrava un ragazzino.

Sentì dei passi sulle scale e dal rumore capì che era Fester. Un attimo dopo sollevò lo sguardo e vide che era proprio lì, che lo scrutava dalla finestrella della porta. Gli sorrise per fargli sapere che non aveva paura e alzò entrambe le mani per regalargli un doppio saluto con il dito medio. Sentì la serratura scattare, poi Fester infilò dentro la testa.

“Come butta, Zio Fester?” chiese Dox, sorridendo come se quello psicopatico fosse il suo migliore amico.

“Io sto bene, pendejo. Volevo dirti che sto per farti una sorpresa.”

“Ehi, Fester, non devi disturbarti per me. So che hai delle cose importanti da fare, per esempio falciare il prato, raccogliere la frutta, roba del genere.”

Fester arrossì e Dox ebbe un brivido di soddisfazione. Non aveva niente contro i messicani, né contro nessun altro, se era per quello: voleva solo pungerlo sul vivo.

Fester si ricompose e si produsse anche lui in un sorriso da psicopatico a cinquantaquattro denti. “Di norma ti spaccherei il culo per quello che hai detto. Ma… preferisco aspettare la prossima volta che ci vediamo, quando ti porterò la sorpresa. Voglio solo che tu lo tenga a mente.”

Dox scosse la testa. “Fester, così mi deludi. È triste che un sadico di prima classe come te debba ricorrere a strategie così ovvie e grossolane come cercare di instillare il terrore in un prigioniero. Hai letto troppi libri sulle tecniche di interrogatorio, credo sia questo il problema.”

Fester arrossì di nuovo e Dox pensò di aver toccato un nervo scoperto. Prima che potesse proseguire, però, Fester disse: “Ah, un’ultima cosa. Sai, stiamo per incastrare il tuo amico: sta facendo dei lavoretti per noi e quando avrà finito lo faremo fuori. Mancherà un giorno, forse due, e quando sarà morto non avremo più bisogno di te. Te lo dico perché voglio che, ogni volta che busserò a quella porta, tu ti chieda se è arrivato il tuo momento. ‘È venuto a portarmi la sorpresa o mi sventrerà, mi lascerà dissanguare fuoribordo per attirare gli squali e poi mi butterà in acqua?’.”

“Bravo, Fester, ora sì che ci siamo! Ci hai messo un po’ di personalità: adesso sì che non sembrano più parole uscite da un libro. Continua a fare pratica, vedrai che presto potrai terrorizzare tutti i prigionieri indifesi e ammanettati che vorrai. Sarai di ispirazione ai sadici di tutto il mondo.”

Fester sorrise. “Ok, pendejo, ci vediamo presto.” Chiuse la porta a chiave e Dox lo sentì risalire le scale.

Emise un lungo sospiro. Solo perché Fester l’aveva letto in un libro ed era ovvio e grossolano non voleva dire che non fosse efficace.

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