La principessa Alanna by Tamora Pierce

La principessa Alanna by Tamora Pierce

autore:Tamora Pierce [Pierce, Tamora]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy & Magic, YA fantasy, Juvenile Fiction
ISBN: 9788834717349
Google: cA8tKQEACAAJ
editore: Fanucci
pubblicato: 2011-10-15T14:59:17+00:00


6

Farsi donna

Era il 5 maggio. Manna si svegliò all'alba, pronta per un'altra sessione con la grande spada di Coram. Si alzò dal letto e, senza fiato per l'orrore, scoprì che la camicia da notte e le lenzuola erano macchiate di sangue. In preda al panico si lavò e appallottolò le lenzuola, nascondendole per bene nel bagno. Che stava succedendo? Sanguinava, e doveva assolutamente andare da un guaritore; ma chi? Non poteva fidarsi dei guaritori del palazzo. Erano uomini, e il sangue proveniva da un posto nascosto fra le sue gambe. A forza di cercare, scovò alcune bende che usò per fermare il sangue. Le tremavano le mani. Tutto il suo corpo si fece di ghiaccio per la paura. I servitori sarebbero venuti presto a svegliare i paggi. Doveva fare qualcosa in fretta!

Si morse il pollice fino a farlo sanguinare. Coram era in servizio di guardia. Oltretutto, non poteva raccontarlo a lui. Non era una cosa che poteva confidare al vecchio soldato.

C'era solo una persona di cui fidarsi per l'aiuto e la riservatezza. Alcuni potevano anche domandarsi quanto fosse affidabile il Re dei Ladri, ma Alanna non era tra loro.

Senza il tempo necessario, non poteva permettersi di sgattaiolare via dal palazzo e correre fino in città. Doveva andarci a cavallo e assumersene le conseguenze. Mezza parola a Stefan, e Chiaraluna era pronta e sellata. Lo stalliere distrasse persino una guardia, facendola allontanare da uno dei cancelli secondari. Alanna galoppò diretta in città al galoppo. Nel giro di pochi minuti stava legando la sua giumenta a un palo sul retro del Dancind Dove.

In tutta fretta si arrampicò sul tetto della cucina e aprì a forza una delle imposte della stanza di George. George stesso le aveva insegnato come intrufolarsi per l'ingresso secondario. Quando Alanna scivolò nella stanza del giovane, qualcuno l'afferrò da dietro. Sentì un coltello affilato sulla gola.

«Tua madre non ti ha insegnato che si entra dalla porta?» chiese piano una voce strascicando le parole.

Manna rimase immobile. Quel coltello non era uno scherzo. «George... sono io! Alan!»

L'uomo mollò la presa e la girò in modo che potesse guardarla in faccia. Non era vestito, dormiva nudo. «Già, lo vedo.» Posò il coltello sul tavolo. Un sorriso gli fece brillare gli occhi. «E cos'è che fa irrompere un nobile virgulto nella stanza da letto del Brigante?»

«Ho bisogno del tuo aiuto.» Si strinse le mani torcendole. «Devo vedere subito una guaritrice.»

«Una guaritrice, tutto qui? Dovrai dirmi qualcosa di più, ragazzo.» George incrociò le braccia sul petto, in attesa. Aveva sempre saputo che Alan nascondeva un segreto. «Perché una donna? E perché una guaritrice in città? I migliori del territorio sono a palazzo.»

Manna deglutì. «Io sono una ragazza.»

«Tu sei una... tu sei una cosa?» urlò George.

«Zitto! Vuoi che ti sentano tutti?» Imbarazzata, strisciò la punta dello stivale contro il pavimento. «Credevo lo sapessi. Tu hai il Dono.»

«E il tuo Dono ti protegge. Alan, se è uno scherzo, non è il momento di scherzare.»

Gli lanciò uno sguardo di sfida. «Vuoi che mi tolga i vestiti, per caso?»

«No.



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