La Russia contro la modernità by Alexander Etkind

autore:Alexander Etkind [Etkind, Alexander]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2025-04-15T00:00:00+00:00

Katechon

Con l’invasione dell’Ucraina, i governanti russi avevano dimostrato ancora una volta la propria totale incompetenza. Mentre i loro soldati, gli ufficiali e i generali morivano sui campi di battaglia di una guerra insensata, i leader blateravano di storia antica, un argomento su cui erano profondamente ignoranti. Lo storico Vladimir Medinskij, il negoziatore capo nei colloqui di pace falliti, era un noto plagiario.23 Nel quarto mese di guerra, Putin aveva dichiarato che le truppe russe non stavano occupando dei territori ma li stavano «restituendo»: tutte le regioni annesse erano appartenute alla Russia, e così l’intera Ucraina.24 Ma se il primato storico definisse il diritto di annettere territori, allora sarebbero Kyiv o Stoccolma a dover rivendicare Mosca e non il contrario, così come Berlino potrebbe rivendicare Kaliningrad.

Pur disinteressandosi alla storia medievale – una delle passioni di Putin – l’élite era accomunata al presidente dalla sensazione di condividere un tragico destino. Il mondo russo, come lo conoscevano, stava per finire. Avevano provato a negoziare con i loro nemici; li avevano corrotti e avevano interferito con i loro governi; avevano imparato a nascondere i propri fallimenti e a negare i loro successi, eppure il panico e la disperazione apocalittica erano evidenti e trasparivano dagli sfoghi emotivi di Putin, che in un’occasione aveva detto: «A cosa serve il mondo, se è un mondo senza la Russia?» e, in un altro caso: «La morte è bella se si muore insieme». Quando Putin era giovane, i suoi superiori al KGB avevano scritto sulla sua scheda che la sua unica debolezza era «un ridotto senso del pericolo».25 Questo probabilmente lo aveva aiutato nel corso della sua rischiosa carriera, ma lo aveva anche portato a sottovalutare i rischi di una guerra. Con la guerra in Ucraina e la minaccia di un conflitto nucleare, Putin aveva sorpreso le sue élite tanto quanto il resto del mondo. Ma già prima della guerra, molte di quelle persone percepivano che il loro confortevole mondo si stava avvicinando alla fine.

Insieme alla Chiesa ortodossa russa, sua alleata, il Cremlino aveva riesumato l’iconografia sovietica che glorificava i leader russi più crudeli e potenti, come Ivan il Terribile, Pietro I e Stalin. Le analisi statistiche sugli articoli e i blog in lingua russa dimostrano come pochi nomi siano stati accostati a Putin più spesso di quello di Stalin.26 Pur ostentando il rimpianto per l’Unione Sovietica, il governo di Putin era il contrario dello stalinismo: aveva deindustrializzato la Russia, era immerso nella corruzione ed evitava il ricorso alla violenza all’interno del paese. Allo stesso modo, il putinismo era distante dall’Impero Russo con le sue élite europeizzate, il suo culto dell’onore e le sue vittorie militari. Spiegare il putinismo con il retaggio sovietico o come un ritorno della vecchia Russia nasconde le origini del regime e lo assolve dai suoi crimini. Erano stati gli individui e le istituzioni a rendersi responsabili della repressione delle manifestazioni, del furto di trilioni di rubli e dello scoppio della guerra, e non una tradizione nazionale.

Le migliori opere letterarie di quel periodo – i

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