La spada del Littore by Gene Wolfe

La spada del Littore by Gene Wolfe

autore:Gene Wolfe [Wolfe, Gene]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Science Fiction, General
ISBN: 9788834721414
Google: KL5lAwAAQBAJ
editore: Fanucci
pubblicato: 2014-02-03T23:00:00+00:00


— Lo chiamerò Rospo — disse la lupa, — perché invero, come tu hai detto, sovente il Macellaio si accontenta di dar la caccia ai rospi, marito mio. — La lupa credeva di aver parlato così per fare un complimento a suo marito, che aveva così prontamente ceduto ai suoi desideri, ma la verità è che il sangue del popolo che abita la cima montana al di là di Urth scorreva nelle vene di Rospo, e che i nomi di coloro che hanno quel sangue non possono rimanere celati a lungo.

All'esterno, risuonò una selvaggia risata: era la voce di Colui che Ride, che chiamava:

— È là, Signore! Là, là, là! Qui, qui, qui è la traccia! È entrato da quella porta!

— Vedi — osservò il lupo, — cosa succede a nominare il male? Nominare è chiamare, questa è la legge. — E, presa la spada, ne provò il filo.

La porta si oscurò nuovamente; era una porta stretta, perché solo le case degli sciocchi ed i templi hanno porte grandi, ed i lupi non sono sciocchi. Rospo l'aveva riempita quasi tutta, ed ora il Macellaio l'ostruiva interamente, voltando le spalle per entrare e chinando la grossa testa. Poiché i muri erano tanto spessi, la porta era simile ad un passaggio.

— Che cosa cerchi? — chiese il lupo, leccando il piatto della spada.

— Ciò che è mio, e solo quello — replicò il Macellaio. Gli smilodonti combattono con un coltello ricurvo in ciascuna mano, ed egli era molto più grosso del lupo, ma non gli andava l'idea di dover lottare con lui in uno spazio tanto ristretto...

— Non è mai stato tuo — replicò la lupa, e, deposto Rospo a terra, si avvicinò talmente al Macellaio che questi avrebbe potuto colpirla, se solo avesse osato. I suoi occhi erano fuochi balenanti. — La tua caccia era illegittima, ed illegittima la preda. Ora egli ha bevuto il mio latte, e sarà un lupo per sempre, consacrato alla luna.

— Ho visto lupi morti — ribatté il Macellaio.

— Sì, ed hai mangiato la loro carne, anche se era troppo marcia persino per le mosche, oserei dire. Forse mangerai anche la mia, se la caduta di un albero mi dovesse uccidere.

— Tu dici che è un lupo. Deve essere portato dinnanzi al Senato. — Il Macellaio si leccò le labbra, ma con lingua arida. Forse avrebbe fronteggiato il lupo all'aperto, ma non aveva il coraggio di affrontare entrambi, e sapeva inoltre che, se fosse riuscito a raggiungere la porta, essi avrebbero preso Rospo e si sarebbero ritirati nei passaggi sotterranei, fra le urne in rovina della tomba, dove la lupa lo avrebbe presto preso alle spalle.

— E cos'hai tu a che fare con il Senato dei Lupi? — chiese la lupa.

— Forse tanto quanto lui — replicò il Macellaio, ed andò via, in cerca di carne più facile da conquistare.



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