La strada degli errori. Il pensiero femminnista al bivio by Elisabeth Badinter

autore:Elisabeth Badinter [Badinter, Elisabeth]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Social Science, Feminism & Feminist Theory
ISBN: 9788807170935
Google: Gk1OqFI1OJoC
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2004-02-08T23:00:00+00:00

- Corpo oggetto o macchina sessuale.

Nella nostra società del consumo sessuale, il corpo ha il dovere di essere giovane, prestante ed eccitante. Per raggiungere questo ideale, ci si piega a ogni sacrificio - soprattutto le donne. Dalle più lievi alle più dolorose, queste modificazioni significano che si percepisce il corpo come un oggetto da modellare in funzione delle mode e del passare del tempo. Gli uomini sono ossessionati dalle proprie prestazioni, le donne dal proprio aspetto. Ossessioni moltiplicate dalle immagini erotico-pornografiche da cui siamo assaliti.

In aggiunta al problema dei peli - soprattutto pubici - che richiedono il supplizio della cera calda per la «depilazione scosciata», e al terrore della cellulite e del grasso in eccesso, combattuti con diete draconiane e liposuzione, le donne occidentali si prestano sempre più al rituale della chirurgia estetica. Oltre alle operazioni classiche di lifting o di plastica al naso, vediamo diffondersi disordinatamente l’applicazione di protesi mammarie per aumentare la grossezza del seno, o al contrario per ridurlo, la modifica dei contorni dei glutei e delle cosce, e addirittura dei capezzoli, o degli organi genitali, se questi non piacciono. Tutto il corpo femminile, perfino il sesso, può essere oggetto di modifica. Del resto, si cadrebbe in errore a pensare che il corpo maschile sfugga completamente a questo assillo perfezionistico. A detta dei chirurghi estetici, sono sempre più numerosi i maschi che si fanno spianare le rughe (il lifting corrisponde a una su quattro o cinque operazioni) o s’impongono severi regimi dietetici.

Nella nuova generazione, le pratiche del tatuaggio e del piercing, meglio distribuite tra entrambi i sessi, denotano nel contempo un desiderio di personalizzazione e ornamento del corpo, e una preoccupazione erotica. Sembra che il piercing degli organi sessuali abbia una funzione eccitante, come quella della lingua, che stimola - si dice - la parte inferiore del membro durante la “fellatio”.

Il corpo, trattato come un oggetto che si macina e si tortura in tutti i modi, viene inoltre spogliato del suo erotismo a vantaggio di alcune sue parti. Osserva giustamente Dominique Folscheid: «Quanto più ci si arrende alla pura logica del sesso, quanto più si diventa ricettivi nei confronti delle sue esigenze meccaniche, tanto più bisogna disinvestire i corpi, tanto più bisogna frammentarli e disperderli per fare delle loro parti sessualmente strategiche degli strumenti e dei giocattoli. È solo nelle zone del corpo cosiddette ‘erogene’ che il sesso vede punti di eccitamento»(22). Discorso magnificamente illustrato dalle immagini pornografiche che tagliano i corpi per meglio mostrarne in primo piano le parti genitali, o alcuni loro dettagli, e da certe pratiche di “dark-rooms” che, a quanto scrive Houellebecq, non sono più esclusiva degli omosessuali.

La frammentazione e la strumentalizzazione del corpo non riguardano solo le sessualità marginali, né solo gli uomini. Lo segnala, tra l’altro, il recente entusiasmo per i “sex-toys”, i balocchi sessuali destinati alle donne. A New York, a Londra e a Parigi si sono aperti dei sex-shop raffinati per una clientela essenzialmente femminile. Vi si trovano tutti gli oggetti che possono procurare piacere. L’apertura di un reparto

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