la tigre della notte by alfred bester

autore:alfred bester [bester, alfred]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: fantascienza
editore: Mondadori
pubblicato: 0100-12-31T23:00:00+00:00

9

La vigilia di Capodanno, Geoffrey Fourmyle de Cerere piombò sull'alta società. Apparve dapprima a Canberra, al ballo del palazzo del governo, mezz'ora prima di mezzanotte.

Era una festa molto formale, scoppiettante di colori e sfarzo, perché era uso che in simili occasioni il bel mondo indossasse gli abiti da sera che erano di moda quando era stato fondato il clan o depositato il marchio di fabbrica.

Così, i Morse (telefoni e telegrafi) portavano finanziere del Diciannovesimo secolo, e le donne gonne a crinoline dell'età vittoriana. Gli Skoda (polvere da sparo e armi) risalivano sino alla fine del Diciottesimo secolo: abiti maschili molto attillati e crinoline in stile Reggenza. Gli audaci Peenemunde (razzi e reattori), emersi negli anni Venti del Ventesimo secolo, indossavano smoking, e le donne, senza la minima vergogna, sciorinavano gambe, braccia e colli nei décolletée di antichi vestiti firmati da Worth e Mainbocher.

Fourmyle de Cerere apparve in un abito da sera molto moderno e molto nero, alleggerito soltanto dal bianco di un sole raggiato sulla spalla, il marchio di fabbrica del clan Cerere.

Con lui c'era Robin Wednesbury in un lucido vestito bianco, la vita sottile stretta nelle stecche di balena. La linea snella dell'abito sottolineava la schiena diritta e il passo aggraziato.

Il contrasto fra bianco e nero era così sorprendente che un inserviente fu spedito a controllare il marchio del sole raggiato sull'Almanacco della Nobiltà e dei Marchi di Fabbrica.

Tornò con la notizia che il simbolo apparteneva alla Compagnia Mineraria Cerere, fondata nel 2250 per lo sfruttamento delle risorse minerarie di Cerere, Pallade e Vesta. Le risorse non si erano mai materializzate, e la Casa di Cerere era entrata in eclisse, ma non si era mai estinta. A quanto sembrava, era in fase di revival.

— Fourmyle? Il clown?

— Sì. Il Circo Sette Chilometri. Ne parlano tutti.

— È proprio lui?

— Non è possibile. Ha un aspetto umano.

L'alta società si raccolse attorno a Fourmyle, curiosa ma cauta.

— Arrivano — borbottò Foyle a Robin.

— Rilassati. Hanno voglia di un tocco umoristico.

Accetteranno qualunque cosa, se è divertente. Tieniti in sintonia.

— Lei è quell'orribile uomo del circo, Fourrnyle?

— Certo che lo sei. Sorridi.

— Lo sono, signora. Può toccarmi.

— Perbacco, sembra addirittura orgoglioso. È orgoglioso del suo cattivo gusto"?

— Al giorno d'oggi, il problema è avere un qualunque gusto,

— Al giorno d'oggi, il problema è avere un qualunque gusto. Io mi ritengo fortunato.

— Fortunato ma oscenamente indecente.

— Indecente ma non noioso.

— È osceno ma delizióso. Perché non sta facendo piroette?

— Sono sotto un'influenza, signora.

— Santo cielo. È ubriaco? Io sono Lady Shrapnel. Quando tornerà sobrio?

— Sono sotto la sua influenza, Lady Shrapnel.

— Giovanotto impudente. Charles! Charles, vieni qui a salvare Fourmyle. Lo sto rovinando.

— Quello è Victor de R.C.A. Victor.

— Fourmyle, esatto? Che piacere. Quanto le costa il suo entourage?

— Digli la verità.

— Quarantamila, Victor.

— Gesù santo! A settimana?

— Al giorno.

— Buon Dio! E per quale arcana ragione vuole spendere tutti quei soldi?

— La verità!

— Per la notorietà, Victor.

— Ah! Dice sul serio?

— Te l'avevo detto che è impudente, Victor.

— Una boccata d'aria fresca. Klaus! Vieni qui un momento.

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