La verità sul caso Ridgefield by Darby Kane

autore:Darby Kane [Darby Kane]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2022-12-14T23:00:00+00:00

Capitolo trentadue

Cinque settimane prima

Ora che aveva un piano, doveva definire i dettagli. Non c’era un buon modo per farlo. Ogni minuto di ricerca le faceva venire i conati di vomito. Il primo giorno, l’aveva passato con un nodo in gola. Aveva imprecato e rotto due tazze prima di riprendersi.

In tutto, le ci erano voluti quattro giorni per guardare gli annuari della scuola e cercare nei social media i profili delle ragazze che aveva visto nei video. Ed erano solo quelle di cui sapeva… ce n’erano sicuramente altre. Sospettava che lui avesse già cominciato in North Carolina, probabilmente anche prima.

Una ragazza andava ancora a scuola. Una maturanda, non della classe di Aaron. Aveva abbandonato l’hockey su prato e Lila temeva che la causa fosse suo marito.

Le altre due si erano diplomate l’anno precedente. Una andava all’università in un altro Stato. Teneva ancora le foto della squadra di hockey e della classe di Aaron nel suo profilo. Sorrideva, aveva un’aria innocente. Non sembrava sconvolta da quanto era accaduto con Aaron, anzi, lo citava anche nei commenti. Tutti positivi, con emoji sbarazzine.

La terza frequentava un college statale. Aveva diciott’anni. Quindi ne aveva diciassette quando aveva girato i video, forse era anche più giovane. Lila ricordava com’era avere quell’età, illudersi di essere matura, di saperla lunga, quando invece era ancora una bambina.

Quella ragazza registrava ogni momento della sua vita con foto e video. Fino al mese prima, aveva mostrato i prodotti che acquistava e si era ripresa con i vestiti nuovi. Appariva in foto di gruppo o in compagnia di qualche amica. Nessuna delle sue foto delle superiori suggeriva che fosse nella squadra di hockey su prato. Non menzionava mai Aaron, né appariva nelle foto con lui.

In alcuni commenti annunciava che si era fatta bella per uscire con il suo ragazzo “segreto”. All’epoca frequentava l’ultimo anno. Erano passati solo pochi mesi. Nel suo mondo, doveva sembrare che fossero trascorsi decenni.

Nelle ultime settimane, i soggetti delle foto erano cambiati. Postava frasi motivazionali quasi tutti i giorni, insieme a scatti del suo appartamento universitario e a lamentele sul costo dei libri.

A prescindere dalla data, nelle foto aveva sempre i capelli sciolti sulle spalle. Lila fece una smorfia. Le sembrò di sentire Aaron quando diceva che le donne non avrebbero dovuto portare i capelli corti. Dovevano farli crescere, come se i loro capelli servissero solo a compiacere lui.

Lila cercò di non pensarci mentre sedeva in macchina con i capelli raccolti in uno chignon. Aveva parcheggiato in uno dei pochi posti messi a disposizione per i visitatori vicino all’edificio delle ammissioni al college. La posizione le garantiva un ottimo punto di osservazione.

Leggendo i post delle sue amiche, aveva scoperto che andava lì spesso e si sedeva sempre sotto lo stesso albero. Quel giorno la sorveglianza aveva funzionato. Da quella distanza, non distingueva bene i lineamenti del viso. Era a capo chino, leggeva un libro o studiava, senza prestare attenzione ai due ragazzi alle sue spalle che continuavano a lanciarle occhiatine. Ma era lei. Bionda e molto carina. Grandi occhi castani e un viso rotondo che poteva illuminarsi con un sorriso.

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