La via della liberazione dalla sofferenza by Chögyam Trungpa

La via della liberazione dalla sofferenza by Chögyam Trungpa

autore:Chögyam Trungpa [Trungpa, Chögyam]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2019-04-27T22:00:00+00:00


3. L’effetto del samsara: la sofferenza

E infine arriviamo all’effetto. Il seme del samsara è lo smarrimento, la causa è la fissazione e l’effetto è la sofferenza. Essendo stati continuamente fatti rimbalzare avanti e indietro, cominciate a provare un senso di stordimento. Come la pallina da ping-pong, vi sentite molto frastornati e doloranti in tutto il corpo per via di tutto questo rimbalzare avanti e indietro. La sensazione di dolore è enorme. Questa è la definizione di samsara.

Secondo la terza nobile verità, quello che facciamo comportandoci da buddha o sang-gye impedisce il samsara o ne provoca la cessazione. Sembra che l’unico modo in cui possiamo identificarci sia pure in piccola parte con l’esperienza della buddità sia mediante l’esperienza della pratica consapevole e attenta. Questo è il messaggio. A questo punto la cessazione non è vista come pura cessazione o come la risposta completa, ma come il messaggio della sua possibilità. È possibile sviluppare la comprensione; è possibile smantellare l’aspetto mitico e fittizio della cessazione e sperimentare un barlume di cessazione come qualcosa di reale, nonostante possa trattarsi solo di un barlume molto piccolo e di breve durata.

Il primo passo consiste nel rendervi conto di essere nel caos samsarico. Nonostante se lo siano sentito dire da anni, molte persone non riconoscono ancora di essere come palline da ping-pong. È precisamente questo il motivo per cui siete nel samsara: perché sapete che cosa state facendo, ma continuate a farlo. Tuttavia nell’essere una pallina da ping-pong ci sono ancora intervalli in cui non lo si è. Ci sono interruzioni in cui si sperimenta qualcos’altro. Di fatto, durante l’esistenza come pallina da ping-pong c’è un’altra esperienza che si verifica costantemente: l’esperienza della consapevolezza. Cominciate a rendervi conto di che cosa siete, di chi siete e di cosa state facendo. Ma questa presa di coscienza potrebbe portare al materialismo spirituale, che è un’altra forma di fissazione in cui è la spiritualità a farvi rimbalzare come una pallina da ping-pong. Tuttavia vi rendete anche conto che se non c’è velocità non c’è fissazione, pertanto potete trascendere il materialismo spirituale.

Una persona sperimenta un barlume di cessazione come una specie di antipasto. Se l’antipasto è buono, avrete idea di come potrà essere il piatto principale. Il punto fondamentale è fare l’esperienza della cessazione piuttosto che avere una teoria o un sogno in proposito. Come molti guru contemplativi del lignaggio hanno ammonito, un’eccessiva descrizione del risultato è un ostacolo per il sentiero. Gli insegnamenti dovrebbero basarsi unicamente sul livello di fattibilità e sull’esperienza personale diretta, e noi seguiamo questo consiglio. Ciononostante nell’ambito della pratica, fintanto che l’approccio è libero dal samsara, l’ascolto di descrizioni dei dettagli del sentiero non è particolarmente problematico. Potremmo sviluppare una comprensione molto dettagliata e precisa della natura del sentiero, basata sul processo del ritorno alla presenza mentale e alla consapevolezza.

L’opposto del samsara è il nirvana, o la pace. A questo punto però non abbiamo altro che il samsara e qualche puntino di luce che emerge dal profondo dell’oscurità. La nostra prima alternativa al samsara è



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