L'Abbraccio Delle Tenebre by Karen Chance

L'Abbraccio Delle Tenebre by Karen Chance

autore:Karen Chance [Chance, Karen]
La lingua: ita
Format: epub
editore: V x Vendetta
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


16

«Non riesco a respirare» mi lamentai.

Sal mi lanciò un’occhiataccia nello specchio a figura intera che stava davanti a noi. «Non devi respirare, devi essere uno schianto» disse, continuando a stringere con decisione i lacci del corpetto. Eravamo nella suite dell’attico, di cui si era appropriata insieme a una bottiglia di champagne, una mezza dozzina di fattorini e l’abito che avevo ordinato da Augustine. Questi non era stato troppo felice né di essere svegliato nel cuore della notte, né di vedersi invadere il laboratorio e aveva dichiarato a gran voce che le prodezze di un genio hanno bisogno di tempo, che non aveva ancora finito la propria creazione e tante grazie. Poi Sal gli aveva acquistato due completi così, su due piedi, e ne aveva ordinati un’altra dozzina e lui si era zittito talmente in fretta che la sua bocca si era richiusa con uno schiocco.

«No, tu non hai bisogno di respirare. Io sono piuttosto certa che sia una necessità per me.»

«Ma ti sei sempre lamentata così tanto?»

«Non credo che chiedere di poter almeno respirare sia davvero una…»

«Perché non me lo ricordavo.» Sal si fermò ad ammirare lo slogan davvero molto volgare che le era comparso sul petto. Uno dei completi che aveva preso da Augustine era tutto nero e di tanto in tanto vi comparivano sopra dei graffiti colorati al neon. Aveva scoperto che, se si concentrava abbastanza, poteva influenzare la scelta delle parole e ora si divertiva a corrompere il vestito.

«Ovviamente, in fondo non mi ricordo granché di te» proseguì. «Non parlavi mai con nessuno, a eccezione di quei tuoi amici immaginari…»

«Erano fantasmi!»

«…Sempre a strisciare nell’ombra, con il viso allarmato se solo qualcuno si accorgeva di te…»

«Già, chissà perché?»

«…E le cose, da quel che vedo, non sono cambiate.»

Inspirai aria, meditando di insegnare al suo completo una parola nuova, peccato che lei scelse proprio quel momento per fissare il mio corpetto e tutta l’aria fu cacciata fuori dai miei polmoni. «E tenere la testa bassa è in assoluto la cosa peggiore che tu possa fare! Ti fa sembrare vulnerabile.»

«Ed è giusto che sia così, visto che lo sono, in effetti…»

«Vuoi nasconderti per tutta la tua vita? Devi far vedere a tutti che loro devono avere paura di te e non il contrario. Quella cosa che hai fatto alla Console, quella andava bene. E li ha fatti tornare sui loro passi, li ha fatti riflettere. Non hai avuto più alcun problema con il cerchio ultimamente, no?»

«Oltre alla taglia enorme che hanno messo sulla mia testa?»

«Ah. Be’, forse dovremo rimarcare leggermente il concetto.»

«Se continuo a rimarcare, finirò per essere morta.» Sal si voltò per prendere il proprio champagne e una frase davvero molto volgare le balenò sulla schiena. Il mio viso si contrasse in un’espressione minacciosa, ma non mi sarei abbassata a battibeccare con un pezzo di stoffa. «Non ho avuto più problemi, perché non sanno dove sono.»

Sal si fermò a dare la mancia all’ultimo fattorino dall’aspetto esausto. Aveva appena scaricato al centro del soggiorno un baule abbastanza grande da nascondervi un cadavere.



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