Ladra Di Sangue by Cherie Priest

Ladra Di Sangue by Cherie Priest

autore:Cherie Priest
La lingua: it
Format: mobi, epub
Tags: Cheshire Red Reports vol. 01
ISBN: 9788867020485
editore: TRE60
pubblicato: 2012-05-24T22:00:00+00:00


8

Lo portai a casa con me. Insomma, dove altro potevo portarlo? Eravamo sulla stessa barca e francamente non ce lo vedevo a dare di matto denunciandomi ai federali. Evidentemente sapeva che ero un vampiro. Durante il viaggio in macchina eravamo troppo tesi per parlare, ma dovevo trovare un modo per farlo calmare, tranquillizzarlo… Insomma, mi bastava che parlasse, soprattutto dopo che la questione del maschile/femminile era risolta.

Avevo deciso di cavarmela così: quand’era vestito da uomo, parlava e si comportava come un uomo, l’avrei trattato da uomo; quando invece era in abiti femminili e in atteggiamento da signora, per me sarebbe stata una donna. Se lui/lei aveva qualche problema coi generi, avrebbe sempre potuto farmelo notare più tardi, senza un branco di agenti che cercavano di catturarci e infilarci nel bagagliaio.

Pochi minuti dopo, lui era lì, nel mio appartamento, appoggiato al bancone della cucina, col collo luccicante di sudore e una spruzzata di glitter ancora sulla pelle.

Eravamo entrambi cupi in volto e non sapevamo bene che dire. Lui si stava scolando un bicchiere di scotch trovato sotto il lavello, mentre io cercavo di aprire una bottiglia di vino rosso. Ero sul punto di spaccarla sul bancone, pur di farmi un goccio.

Riuscii finalmente a stapparla un attimo prima di perdere la testa. Riempii un calice imprecando contro il cavatappi, mentre Adrian appoggiava il suo bicchiere quasi vuoto sul bancone. «Allora», dissi.

«Allora», rispose lui.

Mi arresi: «Su, non perdiamo altro tempo. Tu sai che sono un vampiro e tutti e due sappiamo che tua sorella era rimasta coinvolta in un progetto governativo. Sentiti libero d’interrompermi, se sbaglio.» Non m’interruppe. «Molto bene», proseguii. Non del tutto rassicurata da quella parvenza di controllo, decisi che era comunque meglio di niente e cercai di portare avanti la conversazione. «È morta qualche anno fa. L’esercito ti ha detto… Che cosa ti hanno detto? Che si è uccisa? Che è semplicemente morta nel corso di un esperimento?»

«Una cosa del genere.»

«E te la sei bevuta?» chiesi, con tono incredulo. Era bastato mezzo bicchiere di vino per sciogliermi la lingua. E, a essere onesti, anche nelle migliori circostanze non è che sia proprio di cemento armato.

La sua espressione non prometteva niente di buono. «Ovvio che non me la sono bevuta. Ma devo farti i miei complimenti, mi hai trovato. E già che c’eri, ti sei portata dietro anche i federali, non è vero?»

«No! Non ho idea di come abbiano fatto a beccarti. Per quasi un secolo sono riuscita a mantenere un profilo basso, ma da quando sono incappata nel progetto in cui è morta tua sorella, c’è un sacco di gente vestita di nero e in macchinoni lucidi che mi corre dietro.»

«Faccio un po’ fatica a crederlo.»

«Ah, davvero? Be’, non me ne frega un cazzo. Non devo dimostrarti niente.» Non accennai allo Stregatto e a quella mezza dozzina di agenzie internazionali che da decenni mi davano la caccia.

«Allora che ci fai qui?»

«Cosa?»

«Tu. Che cosa ci fai qui, se non hai niente da dimostrare?» chiese in tono accusatorio dopo aver ripreso il bicchiere, puntando il dito contro di me.



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