L'aeropoema di Gesù by Filippo Tommaso Marinetti

autore:Filippo Tommaso Marinetti [Marinetti, Filippo Tommaso]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Religione/Spiritualità
ISBN: 9788877731500
Google: jh9dAAAAMAAJ
editore: Editori del Grifo
pubblicato: 1991-09-15T17:18:48+00:00

La notte etiopica

[1] Viene qui rievocato un episodio vissuto da Marinetti nella guerra in Africa orientale, l’assedio di passo Uarieu, subito dalla divisione 28 Ottobre, guidata dal generale Somma, che durò dal 21 al 24 gennaio 1936. Gli italiani avevano avuto l’ordine di rastrellare un’area impervia dell’Etiopia, il Tembien, ed erano giunti nella zona chiamata Gheraltà, delimitata da muraglie naturali e da un alto monte, l’Amba Uork. Per tre giorni rimasero bloccati sotto il fuoco nemico, ma il 24 gennaio, nonostante l’ordine di indietreggiare impartito dal capo di stato maggiore, generale Pietro Badoglio, la situazione si rovesciò a loro vantaggio e iniziò invece la disfatta abissina. I fatti ricordati in questo capitolo sono narrati anche in altri scritti marinettiani: Il poema africano della Divisione ‘28 Ottobre’, Mondadori, Milano 1937; Il poema africano della Divisione XXVIII Ottobre, testo d’una conferenza tenuta al Politeama Regina Margherita, Edizioni di «Mediterraneo Futurista», Cagliari 1938; Lo riprenderemo, Edizioni di «Mediterraneo Futurista» e dell’Editrice CLET, Roma 1943.

[2] Amba: forma di rilievo isolato che emerge con pareti a picco e sommità piana, frequente nell’altopiano etiopico.

[3] Gli ascari avrebbero dovuto sopraggiungere con le autobotti, ma il generale Vaccarisi, loro comandante, era stato bloccato dagli abissini sul monte Lata. Cfr. Lo riprenderemo, cit., pp. 69-70.

[4] «Quisibeve»: termine usato da Marinetti nel significato di bar.

[5] Il «fitaurari», specialista negli assalti finali, si chiamava Degiac Deiané. Aveva sessant’anni e morì in battaglia. Cfr. Il poema africano della Divisione XXVIII Ottobre, cit, pp. 16-18.

[6] Marinetti, nato da genitori italiani ad Alessandria d’Egitto, fu allattato da una nutrice sudanese, più volte ricordata nelle opere del poeta.

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