L'Alibi Nero by Cornell Woolrich

autore:Cornell Woolrich
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Quando Manning arrivò, alle sette di quel mattino, in tassì, l'avevano già portata via. L'angolo di San Marco e di Calle Justicia riluceva nella luce acquerellata del primo mattino, con tinte rosa pesca e blu pastello. Rosei chiarori solari sui volti degli uomini lì raccolti e ombre di un turchino lieve dietro di essi.

Sul muro della casa c'era un altro colore; come se qualcuno vi avesse schiacciato della frutta troppo ma­tura.

Non c'era molta gente, nella strada. Un indio diretto al mercato con la cesta di frutta sul capo sembrava aver messo radici nel punto ove si trovava; a bocca aperta guardava senza capire. Sul marciapiede oppo­sto, uno spazzino contemplava anch'egli la scena, ap­poggiato alla scopa; di quando in quando la spostava qua e là, per poi fermarsi e ricominciare a guardare. Su un balcone al terzo piano di quello stesso lato della strada, una grossa donna si era affacciata a cu­riosare, ma aveva in mano la spazzola e continuava a passarsela sui lunghi capelli neri. Gli altri erano tutti uomini della polizia.

Manning non solo non era stato avvertito, questa vol­ta, ma si rese conto di essere persona non grata, non appena, disceso dal tassì, si fu avvicinato al gruppo. Robles alzò gli occhi su di lui, accogliendolo con un ben poco cordiale: — Ancora voi? Abbiamo da fare, qui. Se non vi dispiace, per favore, basta con le vostre ipotesi! — Poi soggiunse: — Ma voi, sapete per ca­so leggere nel pensiero? Chi ve l'ha detto?

— Ormai lo sa tutta la città. Il lattaio ne ha par­lato al ragazzo che mi porta il caffelatte al mattino, e il ragazzo ha informato me. Di chi si tratta questa volta?

— Di una frequentatrice di locali pubblici chiamata Clo Clo. Una peripatetica, poveretta. Méndez, qui, la conosceva. Vero, Méndez?

Méndez abbassò gli occhi, scolpandosi: — Solo per ragioni professionali.

Manning aveva adocchiato alcuni piccoli oggetti in at­tesa di essere rimossi e provvisoriamente posati su un pezzo di carta e uno sgabello. — Dove è stato trovato il rossetto per le labbra?

— Era a terra, accanto al cadavere. Deve essere ca­duto dalla borsa, presumo, durante la lotta.

Manning tacque per qualche attimo. Poi domandò: — Che altro è caduto?

— Nient'altro.

— La borsetta è stata trovata aperta o chiusa?

Robles fu abbastanza leale e incauto da riconoscere la verità di fronte a coloro che lo circondavano.

— Ah, questa volta l'americano ha fatto una doman­da sensata. La borsetta era chiusa quando l'abbiamo trovata; pertanto, è vero, il rossetto non può esserne caduto. Deve averlo tolto lei stessa. — Poi fece un blando gesto con la mano. — Comunque si tratta solo di un particolare, e non influisce affatto, in un senso o nell'altro, sulla faccenda.

— Oh, no, non influisce affatto — convenne Man­ning, sornione. — Dimostra soltanto che è stato un uomo ad aggredirla. Immagino che non si sarebbe ri­toccata le labbra per un quadrupede, no?

Robles lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi e, riu­scendo eroicamente a controllare il tono della voce, disse ai suoi uomini senza guardare Manning, quasi non esistesse:

— Rieccomi da capo.

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