L’onore del samurai (eNewton Narrativa) (Italian Edition) by David Kirk

L’onore del samurai (eNewton Narrativa) (Italian Edition) by David Kirk

autore:David Kirk
La lingua: eng
Format: mobi, epub
editore: Newton Compton
pubblicato: 2013-01-24T23:00:00+00:00


Capitolo dieci

Una settimana più tardi, i fili d’erba del prato di Miyamoto si increspavano al passaggio di Munisai. Erano lunghi, secchi e sfilacciati, color paglia, ma a Munisai non importava. Era a casa: un fatto eccezionale. Nei sette giorni precedenti, quell’idea era diventata indescrivibilmente dolce.

Si accovacciò, con il cuore che gli batteva ancora forte per lo sforzo. Anche quello era un fatto eccezionale – il suo sangue caldo e vitale –, e pensò di poterlo sentire scorrere attraverso la pelle fino alle punte delle dita. Inspirava ed espirava, e il fiato uscendo solleticava anche il pelo più corto della sua barba.

Dall’alto crinale guardò giù verso Miyamoto. I campi erano asciutti, la mietitura terminata e i gusci erano stati lasciati in pile da bruciare. Giù nella valle, una bambina figlia di contadini si alzò la gonna e saltò nella poca acqua di un fosso di irrigazione mentre i suoi amici la guardavano e ridevano, ma la sua mamma furiosa la pescò dal fosso rimproverandola inutilmente.

Su nel cielo, uno stormo di rondini volava verso l’oceano, per lasciare l’inverno imminente e raggiungere zone più calde. Sembravano sospese nell’aria, un centinaio di piccoli corpi che sciamavano come fossero uno solo, come se avessero sentito gli occhi di Munisai che li osservavano.

Al suo fianco c’era Bennosuke, vivo.

Erano andati lassù per allenarsi, il legno scuro del dojo era diventato d’un tratto soffocante per Munisai. Il ragazzo aveva risparmiato le forze per quindici giorni mentre aspettava che i piedi guarissero, e da quando aveva ripreso a camminare aveva subito fatto affaticare Munisai.

«Stavo pensando», disse Bennosuke, quasi senza fiato.

«Cosa?», chiese Munisai.

«A quello che faremo quando i Nakata verranno a cercarci».

«Oh», disse Munisai.

Era tornato da Okayama solo la notte prima. Quel che aveva fatto avrebbe portato a un sacco di conseguenze. A un sacco di decisioni. Non aveva avuto la possibilità di parlarne al ragazzo. Il vigore di Bennosuke gli aveva fermato le parole in gola.

«Quello che possiamo fare è andare lì sul crinale», disse il ragazzo, e con la spada di legno accennò a una lontana roccia. «Vedete come si restringe a imbuto verso il punto più alto? Loro non potrebbero circondarci, né prenderci alle spalle, così dovrebbero arrivare pochi alla volta. E questo ci darebbe un piccolo vantaggio».

«No», disse Munisai.

«So che pensate che la vostra ferita vi abbia un po’ bloccato, signore. Ma anche con una sola mano siete migliore di qualunque uomo che Nakata possa mandare contro di voi. Io starò alla vostra sinistra e farò da scudo al vostro braccio malato. In questo modo potremo stare insieme. In questo modo potremo farcela».

«No, Bennosuke», disse Munisai. Conosceva bene la scarica di eccitata determinazione che invadeva un uomo dopo che aveva dedicato tutto se stesso all’azione, e poteva vederla in suo figlio in quel momento. Il povero ragazzo fremeva per nulla. «Nakata non verrà per combattere».

«Cosa intendete?»

«Sono stati fatti degli accordi».

«Che accordi?», chiese il ragazzo.

Munisai lasciò andare un lungo sospiro. Si alzò in piedi, e appoggiò la mano sana sulla spalla del ragazzo. Bennosuke si irrigidì, e



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