L’ora Della Caccia by Shane Stevens

L’ora Della Caccia by Shane Stevens

autore:Shane Stevens [Stevens, Shane]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thrillers, General, Suspense, Fiction, Mystery & Detective
ISBN: 9788876251962
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2013-04-28T22:00:00+00:00


Tredici

Il corpo di polizia di Parigi fu istituito il 15 marzo 1667, sotto Luigi XIV, il Re Sole, che gli impose espressamente di fare il proprio dovere. Trecento anni dopo i suoi membri stavano ancora provando a onorare quell’ordine regale, bien sûr, ma in un’epoca, secondo alcuni, di tensioni eccezionali. Altri erano più sanguigni, preferivano vedere la vita né più né meno che come un palcoscenico su cui tutto era già accaduto. Uno di questi era Dupin l’Attore.

César arrancò a fatica per le scale fino all’ultimo piano dell’edificio della polizia giudiziaria sul Quai des Orfèvres e aspettò sul pianerottolo. Ben presto l’ispettore capo aprì una porta lì accanto, sorrise a César, un mezzo sorriso, e gli fece strada all’interno.

«Troppo silenzio in quest’ufficio», ringhiò, «persino per essere domenica».

Il museo della polizia era organizzato secondo una sequenza cronologica, a partire dall’ancien régime e dalla Rivoluzione che occupavano le prime due sale. L’esposizione (che aveva lo scopo di descrivere l’evoluzione della polizia parigina) comprendeva documenti legali e registri carcerari, uniformi e immagini, ma gli oggetti in mostra più famosi erano le armi dei vari delitti. Il musée gris era aperto al pubblico il giovedì pomeriggio e ogni settimana la gente si metteva in fila per guardare, in languida ammirazione, le cose che erano state toccate da celebri assassini. Gli strumenti del delitto.

«Qui ci vengo spesso», disse Dupin, «per ricordarmi che il delitto è sempre fra di noi. E lei?».

«Mah, una volta, anni fa».

«E basta?».

«Uccide l’immaginazione».

«Vede cosa voglio dire? La prospettiva storica. Ecco, guardi qui». Indicò una teca.

«Che cos’è?».

«Legga», lo esortò Dupin.

César strizzò gli occhi fissando le lettere svolazzanti. «È francese antico», disse un attimo dopo.

Dupin fece un sorriso raggiante. «Probabilmente parlano dell’omicidio di qualcuno. E guardi qua». Si spostò lungo la fila di teche. «Racconta dell’assassinio di Enrico IV nel 1610 e di come il colpevole fu preso in trappola e squartato. Non stavano mica a perder tempo, allora», aggiunse con poliziesca nostalgia. «Ha parlato con la moglie di Rimbaud?».

«Non credo voglia vedermi».

Dupin scrollò le spalle. «È emotiva. Rimprovera lei per la morte del marito. Voi due lavoravate al caso, ora lui è morto e lei è vivo. C’è qualcosa che non va. Altri diranno la stessa cosa. In effetti», abbassò il tono di voce anche se erano soli, «la sensazione è che non avrebbe dovuto lasciarlo andare da solo. Non è colpa sua, naturalmente. Come poteva sapere che Bock sarebbe stato là? Ma era comunque lei il responsabile. Lui è morto e loro l’hanno in pugno».

«Non è questo che mi assilla».

«E allora cosa? Di certo non il senso di colpa».

«Nemmeno quello».

«Ah, la vendetta. Deve trovare chi l’ha ucciso, chiunque sia stato». Percorse con gli occhi la sala un po’ antiquata. «Questo posto ne trabocca. Personale, politica, sempre la stessa roba». Dupin emise un sospiro. «La vendetta».

«C’è dell’altro».

«Cosa?».

«Non penso sia stato Bock a ucciderlo».

«Davvero». Dupin lanciò un’occhiata al menu di Luigi XVI il giorno prima della ghigliottina. Oltre a tre minestre e quattro portate principali, al re vennero serviti diversi arrosti e compotes, il tutto innaffiato con champagne, Bordeaux, Madeira e quattro tazze di caffè.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.