Le parole chiave della storia greca (2009) by Paola Schirripa Federica Cordano

Le parole chiave della storia greca (2009) by Paola Schirripa Federica Cordano

autore:Paola Schirripa Federica Cordano [Federica Cordano, Paola Schirripa]
La lingua: ita
Format: azw3
editore: Carocci editore S.p.A.
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Magna Grecia

Con tale definizione si indica, nel linguaggio comune, quella parte dell’Italia meridionale che ha ospitato città greche; è difficile dire se in questa definizione si deve far rientrare la Sicilia, non perché non abbia delle città greche, ma perché nella tradizione antica è trattata separatamente dalla penisola italiana. Quasi tutti coloro che si sono occupati dell’origine di questo nome, indipendentemente dalle analisi di singoli testi, hanno sostenuto che la definizione Megále Hellás risale a tempi remoti. Le motivazioni sono state diverse, uguale, invece, l’attribuzione di un’origine remota. A chi crede che la definizione di Strabone dipenda da Antioco di Siracusa va naturalmente l’obbligo di far risalire il detto al V secolo a.C., senza voler negare che in età successiva la notorietà e la diffusione di quelle parole siano affidate alla tradizione pitagorica. Alcuni studiosi hanno privilegiato senz’altro il collegamento del nome con il pitagorismo, non solo a fronte della sicura tradizione del IV secolo a.C., ma ipotizzando che sia stato introdotto nel VI secolo a.C., cioè in relazione all’arrivo di Pitagora di Samo a Crotone, o comunque con la notorietà acquisita da questa città alla fine del VI secolo a.C. Altri lo collegavano con la colonizzazione stessa, pensando all’estensione geografica, oppure sottolineandone il significato sacrale. Certamente i Greci metropolitani per mantenere rapporti con le singole città della Magna Grecia le chiamavano con il loro nome, anzi con quello dei loro cittadini, e non con l’astratta e dotta definizione di essa, la quale esprime invece, in un linguaggio prettamente letterario, la celebrità che la grecità di Occidente aveva acquisito nel Mediterraneo; questa fama si è senz’altro diffusa insieme a quella della scuola pitagorica: non a caso le prime testimonianze certe di questa accezione sono tutte legate alla tradizione pitagorica, a cominciare dallo scolio al Fedro platonico (279c) in cui è menzionato Timeo di Tauromenio (566f 13a): «Se l’ estensione della fama della scuola pitagorica ha reso il nome Magna Grecia famoso in tutto il Mediterra neo, la longevità di quella dottrina ne ha assicurato la lunga durata; com’è noto, nella letteratura pitagorica viene attribuito ogni merito a Pitagora, indipendentemente dalla cronologia degli eventi o delle legislazioni che gli si vogliono attribuire; dunque quando leggiamo del merito di aver dato lustro alla terra che lo ha accolto, e che da questo lustro sia derivata la definizione significante la grandezza di essa, non abbiamo nessun obbligo di far risalire ad età remota quella accezione, la quale appartiene però senza dubbio alla tradizione pitagorica più tarda». La traduzione latina, Magna Graecia, non può certo pretendere formulazioni antichissime; infatti, fra gli autori che l’hanno usata, il primo per età e per frequenza è senz’altro Cicerone, il quale ne parla sempre in connessione con la scuola pitagorica; dopo di lui si può ricordare Livio e molti altri, anche nella tarda latinità (Procopio); in alcuni autori latini compare la dizione Graecia maior, nella quale il comparativo aggiunge un significato nuovo ad una definizione non più compresa; è significativo osservare che mentre Livio e Silio Italico usano



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