Le più belle storie di golf by Hallberg William

autore:Hallberg William [William, Hallberg]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani
pubblicato: 2024-09-25T22:00:00+00:00

* * *

Com’è triste che, nella vita, il momento che abbiamo atteso con tanta gioiosa impazienza si riveli spesso, quando giunge, piatto, freddo e deludente. Da dieci giorni Barbara Medway viveva per questo incontro con Ferdinand, per il momento in cui, scendendo dal treno, lo avrebbe visto saltar fuori dalla folla con una luce d’amore che gli scintillava negli occhi e parole di devozione che gli tremavano sulle labbra. La povera fanciulla non aveva il minimo dubbio che lui avrebbe dato libero sfogo alle sue emozioni represse entro i primi cinque minuti, e la sua unica preoccupazione era che lui desse un’imbarazzante pubblicità a quella scena sacra cadendo in ginocchio sul marciapiede della stazione.

«Eccomi qui finalmente!» ella gridò gaiamente.

«Salve!» fece Ferdinand con un sorriso stiracchiato.

La ragazza lo guardò, raggelata. Come poteva indovinare che il suo comportamento strano era dovuto interamente al grave attacco di fifa causatogli dall’incontro con George Parsloe di quella mattina? L’interpretazione di lei fu invece che Ferdinand non fosse contento di vederla. Se lui avesse avuto un comportamento del genere prima del suo soggiorno a Marvis Bay, lei l’avrebbe naturalmente attribuito alla sua innata golfacchiaggine; ora invece aveva le sue testimonianze scritte che gli ultimi dieci giorni erano stati un’ininterrotta serie di trionfi golfistici.

«Ho ricevuto le sue lettere» disse, perseverando coraggiosamente.

«Lo immaginavo» rispose Ferdinand con aria assente.

«Pare che lei abbia fatto meraviglie qui».

«Sì».

Ci fu un lungo silenzio.

«Fatto buon viaggio?» disse Ferdinand.

«Ottimo» rispose Barbara.

Parlava con freddezza, perché era furibonda come una gallina bagnata. Adesso aveva capito. Nei dieci giorni in cui non si erano visti il suo amore era svanito. Un’altra fanciulla, conosciuta nell’atmosfera romantica di quella pittoresca località, l’aveva soppiantata nei sentimenti di Ferdinand. Sapeva con quanta rapidità Cupido cambia bersaglio negli alberghi di villeggiatura, e per un istante si rimproverò di essere stata talmente sciocca da lasciarlo venire in quel posto da solo. Poi il rimpianto venne inghiottito dalla rabbia, e lei divenne così glaciale che Ferdinand, che era sul punto di raccontarle il motivo del suo avvilimento, si ritirò nel suo guscio, e la conversazione durante il tragitto fino all’albergo volò sempre bassa. Ferdinand disse che c’era un bel sole, e Barbara disse che sì, faceva un bell’effetto sull’acqua, e Ferdinand disse che sperava che non sarebbe venuta la pioggia, e Barbara disse che sì, sarebbe stato un peccato se fosse piovuto. E poi ci fu un altro lungo silenzio.

«Come sta mio zio?» chiese infine Barbara.

Ho omesso di riferire che l’individuo denominato Accarezzatore di Gatti era il fratello della mamma di Barbara, sua ospite a Marvis Bay.

«Suo zio?»

«Si chiama Tuttle. Lo conosce?»

«Oh sì. L’ho visto spesso. Ha qui un amico» disse Ferdinand, mentre il pensiero ritornava all’argomento più vicino al suo cuore. «Un tizio di nome Parsloe».

«Ah, George Parsloe è qui? Che gioia!»

«Lo conosce?» abbaiò Ferdinand con voce sorda. Non avrebbe immaginato che qualcosa si potesse aggiungere alla sua preesistente depressione, ma ora si rese conto di esser scivolato alcuni pioli più in basso sulla scala della malinconia. Nella voce di lei c’era un trillo orribilmente felice.

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