Le Voci Di Dopo by Philip K. Dick

Le Voci Di Dopo by Philip K. Dick

autore:Philip K. Dick
La lingua: it
Format: mobi, epub
Tags: Fantascienza, Narrativa
pubblicato: 2010-01-11T07:59:25+00:00


L'esperto in esplosivi era un giovane con i capelli a spazzola, che sorrise loro amichevolmente mentre scaricava il suo equipaggiamento. Indossava una comune tuta, senza alcuna particolare protezione.

«Per prima cosa vi consiglierei,» disse, dopo aver esaminato la cittadella, «di staccare i fili di piombo dalla batteria. Oppure, se preferite, possiamo lasciar terminare il ciclo, e poi staccare i fili prima che abbia luogo una qualsiasi reazione. In altre parole, permettere agli ultimi elementi mobili di raggiungere la cittadella. Quindi, appena sono entrati, stacchiamo i fili, l'apriamo e vediamo cosa succede.»

«Sarà sicuro?» chiese Wiseman.

«Penso di sì,» rispose l'esperto. «Non ho rilevato alcun segno di radioattività.» Si sedette sul pavimento, accanto al lato posteriore della cittadella, con un paio di pinze tra le mani.

A questo punto erano rimasti soltanto tre soldati.

«Non dovrebbe durare ancora molto,» disse il giovane allegramente.

Quindici minuti più tardi, uno dei tre soldati si arrampicò furtivamente verso la base della cittadella, si staccò la testa, un braccio, le gambe, il corpo, e scomparve pezzo dopo pezzo nell'apertura che gli si era rivelata davanti.

«Ne rimangono ancora due,» disse Fowler.

Dieci minuti più tardi, uno dei due soldati rimasti seguì quello che l'aveva preceduto.

I quattro uomini si guardarono l'un l'altro. «Ci siamo quasi,» disse Pinario con voce roca.

L'ultimo soldato s'incamminò verso la cittadella e continuò ad avanzare malgrado fosse preso di mira.

«Statisticamente,» disse Wiseman a voce alta, per spezzare la tensione, «ogni volta dovrebbero impiegare più tempo perché ci sono meno uomini ad attaccarla. Avrebbe dovuto cominciare velocemente per poi rallentare, finché l'ultimo soldato avrebbe dovuto impiegare almeno un mese nel tentativo di...»

«Stia zitto un attimo, per favore,» disse il giovane esperto con voce calma e controllata. «Se non le dispiace.»

L'ultimo dei dodici soldati raggiunse la base della cittadella, e come gli altri prima di lui cominciò a smontarsi.

«Tenga pronte le pinze,» disse Pinario con voce concitata.

Le parti del soldato entrarono nella cittadella e l'apertura cominciò a chiudersi. Dall'interno un ronzio colpì le loro orecchie, come un segnale di crescente attività.

«Adesso, per l'amor di Dio!» gridò Fowler.

L'esperto prese l'attrezzo e si accinse a tagliare il filo positivo della batteria. Una scintilla scaturì dalle pinze ed il giovane sobbalzò di riflesso; le pinze gli caddero dalle mani e scivolarono sul pavimento. «Dann...!» disse. «Devo aver fatto contatto.» Ancora stordito, si chinò per raccogliere le pinze.

«Stava toccando l'armatura,» disse Pinario in preda all'eccitazione. Afferrò le pinze lui stesso e s'inginocchiò cercando a tentoni il filo. «Forse se riuscissi ad avvolgervi un fazzoletto intorno...» mormorò, allontanando l'attrezzo e frugandosi in tasca alla ricerca di un fazzoletto. «Nessuno di voi ha qualcosa da poter avvolgere intorno a questo affare? Non voglio essere fulminato. Non immaginate quanti...»

«Le dia a me,» disse Wiseman strappandogli le pinze di mano. Spinse da una parte Pinario e serrò le ganasce sul filo di piombo.

Con calma Fowler disse: «Troppo tardi.»

Wiseman udì appena la voce del suo superiore; un rumore continuo gli ronzava nella testa, ed egli si portò le mani alle orecchie tentando inutilmente di farlo smettere. Ora sembrava passare direttamente dalla cittadella attraverso il cranio, ripercuotendosi per le ossa.



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