Legacy by Cayla Kluver

Legacy by Cayla Kluver

autore:Cayla Kluver
Format: epub, mobi
ISBN: 9788873392439
editore: Sperling & Kupfer


19

LA SPIA

ornammo a palazzo dopo un viaggio che mi sembrò interminabile. Gli scossoni del calesse non calmarono affatto i miei dolori. Miranna mi lanciò parecchi sguardi curiosi, ma non osò chiedermi informazioni, data la vicinanza delle guardie del corpo e della guardia di palazzo che ci faceva da cocchiere. Giunte a casa mi ritirai esausta nelle mie stanze e diedi disposizione a Sahdienne di prepararmi il bagno. Mentre mi rilassavo nell’acqua calda qualcuno bussò piano alla porta delle mie stanze.

Avrei mandato la cameriera a rispondere, ma l’avevo congedata e Tadark non era in servizio. Attesi nella speranza che il mio visitatore se ne andasse, invece i colpi ripresero con più insistenza. In fretta indossai la camicia da notte, attraversai il salotto e aprii: sapevo già chi c’era dall’altra parte.

Miranna balzò dentro, mi prese per mano e mi trascinò in camera da letto, accomodandosi sulle coperte. Con fatica mi chinai accanto a lei, i muscoli rigidi e indolenziti, pronta a una discussione prevedibile.

«Avanti, dimmi cos’hai fatto davvero oggi», chiese maliziosa. «Io te lo dico, ma non so se ci crederai», risposi ridendo. «Prova.»

«D’accordo: ho seguito la mia prima lezione di equitazione.»

Miranna strabuzzò gli occhi. «Questo non me l’aspettavo.»

«Neanch’io.»

Fece un sorriso sornione, la mente già persa in fantasie romantiche. «Be’, lord Narian è un bravo insegnante?»

Le mie guance si accesero mentre ricordavo il piacere inspiegabile che avevo provato mentre era seduto dietro di me sul cavallo.

«Allora posso supporre che le lezioni ti siano piaciute?» scherzò, leggendo il mio volto senza fatica.

Sperando di salvarmi da ulteriori imbarazzi risposi spensierata: «Non ho mai provato niente di simile».

«Ho la sensazione che Steldor sia incappato in un concorrente.»

Il sorriso di Miranna si spense: sapeva che Steldor non era il miglior argomento da affrontare in mia presenza, ma non riuscì a rimangiarsi le parole.

«Con o senza concorrenti, Steldor non ha alcuna possibilità di conquistare il mio affetto», dichiarai indignata, dando voce all’orrore che provavo per il mio pretendente.

«Gli hai più parlato da quando… siamo stati in giardino?»

«No, e non desidero farlo. Gradirei che rimanesse a distanza.»

Se possibile, Miranna ci restò ancora peggio, e abbassò lo sguardo sulla coperta color crema. In quel momento capii che si riteneva responsabile, almeno in parte, della mia avversione per Steldor; forse credeva persino di essersi intromessa nei nostri affari. Mi pentii delle mie parole.

«Il mio sentimento è nato molto prima dell’incidente in giardino. Quello che provo per lui non dipende da te», le ricordai con delicatezza.

Miranna alzò la testa e le diedi una carezza, che bastò a farle tornare l’allegria.

«E per Narian provi avversione?» scherzò.

Tra me e me ripensai ai motivi per cui non potevo includere Narian fra i pretendenti: era troppo giovane, malgrado i suoi modi fossero tutt’altro che infantili. Non riuscivo a immaginare quale genere di educazione avesse potuto farlo crescere così in fretta. E poi non avevamo scoperto ancora quasi niente riguardo al suo passato. Era difficile fidarmi di qualcuno sapendone così poco.

Ma quel giorno avevo visto un lato nuovo di lui. Avevo scorto una persona che riuscivo a capire, di cui potevo essere amica.



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