L'eredità dei Maddox by Christina Courtenay

autore:Christina Courtenay [Courtenay Christina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2022-01-19T23:00:00+00:00

Lentamente stava emergendo la pianta della casa lunga, e doveva essere stato un edificio imponente; lungo circa trentacinque metri e largo sette, con una doppia fila di pali a sorreggere il tetto su entrambi i lati. C’era qualcosa di strano nel modo in cui erano posizionati i buchi dei pali, finché Haakon non si rese conto di cosa doveva essere accaduto.

«Penso che qui ci fossero almeno due edifici e che a un certo punto uno dei due sia stato distrutto da un incendio», disse agli altri membri del team durante la riunione della mattina. «Come avete visto, in alcuni buchi dei pali c’erano tracce di legno bruciato, e ho ricostruito la pianta originaria. Guardate, quei buchi formano un rettangolo leggermente diverso rispetto agli altri, è come se ne avessero riutilizzati alcuni, ma non tutti, o perlomeno non esattamente».

«È un’ipotesi molto sensata», concordò Anders. «A quei tempi gli incendi dovevano essere una minaccia costante. Le case di legno, i tetti d’erba, i materassi imbottiti di paglia…». Alcuni degli altri annuirono. «Ricostruire una casa così grande deve essere stata un’impresa estenuante».

«Sì. Darò un’altra occhiata al focolare per controllare se era stato cambiato o se ci avevano costruito attorno una nuova sala. Abbiamo trovato soltanto quello, giusto?», chiese Haakon guardando gli altri.

«Sì, nessuna traccia di un secondo focolare».

Tutti andarono a continuare i loro scavi, mentre Haakon seguì il perimetro delle due case lunghe e poi si fermò accanto al focolare. In pietra e alto fino al ginocchio, era imponente come la sala, di cui era l’unico resto tangibile, visto che tutto il resto era marcito. Allungò una mano per tastare i contorni della pietra e immaginò come doveva essere in epoca vichinga, con il fuoco che scoppiettava aggiungendo calore alla sala affollata…

Due calderoni di ferro che effondevano allettanti aromi erano appesi a una sbarra metallica sopra il fuoco, mentre un altro, ancora più grande era appeso a una catena che pendeva da una trave del soffitto. Il fumo saliva verso il tetto di paglia esalando da due buchi a entrambe le estremità dei timpani. L’aria nella stanza era sempre un po’ fumosa, ma ci si abituava presto…

Haakon scosse la testa e aggrottò la fronte. Le immagini erano state quasi troppo precise, come se fosse stato lì e avesse visto la sala nei suoi giorni di gloria. Si sentì percorrere da un formicolio e si mosse, troppo inquieto per restare fermo. Cosa era successo? Era possibile avere flashback di un’epoca lontana semplicemente toccando qualcosa di quel periodo? Oppure quel sito era in qualche modo infestato, i fantasmi del passato stavano cercando di comunicare con lui per mostrargli cosa era successo lì? Era convinto che qualcosa fosse accaduto, anche se non sapeva perché. Era come una conoscenza quasi viscerale che si insinuava dentro di lui ogni giorno di più.

La sua mano era ancora posata sulla pietra e qualcosa luccicò al sole: l’anello con il serpente. Faen! Aveva cominciato a indossarlo la notte, così non avrebbe rischiato di perderlo, e quella mattina doveva essersi dimenticato di toglierselo.

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