L'esicasmo by Jean-Yves Leloup

autore:Jean-Yves Leloup [Jean-Yves Leloup]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 8871523172
editore: Gribaudi
pubblicato: 2019-08-15T22:00:00+00:00

O fiamma d'amor viva, che sì dolce ferisci

l’alma, ed al centro più profondo vai

O incenso dolce! o interna

piaga per me gradita!

O blanda mano! o tocco delicato,

che sa di vita eterna…

Tocco sostanziale di Dio nella sostanza dell’anima: o maneblanda! o toque delicado!

Il linguaggio del pellegrino è meno poetico, ma la sua esperienza richiama quella di San Giovanni della Croce. Anche lui parlerà, dopo il dolore, di un «gradevole tepore e di un sentimento di consolazione e di pace». Nello stesso istante Dio ferisce e risana, abbassa e risolleva, ottenebra e illumina. Così il viaggio del pellegrino è soprattutto interiore. Egli prova tutte le emozioni e le esperienze che può provare un essere umano, le più gradevoli come le più sgradevoli; «nulla di ciò che è umano gli è estraneo» e tuttavia egli rimane in tutto un «viandante», non si ferma nell’estasi, non si compiace nella sofferenza. Questo è il suo cammino: «essere un viandante». Calore, commozione, leggerezza, gioia, lacrime, sono tante manifestazioni sensibili che attestano in lui la «Presenza multiforme» del Vivente.

Ma, più importante di quelle manifestazioni, vi è la «comprensione delle Scritture» e l’esperienza della Trasfigurazione:

«In quel periodo leggevo anche la Bibbia e cominciavo a comprenderla più chiaramente. Prima molti passi mi apparivano incomprensibili e spesso avevo delle perplessità. Dicono bene i santi Padri che la Filocalia è la chiave che apre i misteri della Santa Scrittura. Con quell’aiuto cominciai a capire in parte il significato nascosto della Parola di Dio. Cominciai a scoprire che cosa significavano espressioni come “l’uomo nascosto nel cuore”, “la vera preghiera è adorazione in spirito”, “il Regno di Dio è dentro di voi”, “lo Spirito intercede per noi con gemiti inesprimibili”, “rimanete in me”, “dammi il tuo cuore”, “rivestitevi del Signore Gesù Cristo”, “lo Spirito e la sposa”, e quel grido dal profondo del cuore: “Abbà, Padre!”11 e così molte altre espressioni. E quando con queste cose in mente io pregavo nel profondo del cuore, tutto ciò che mi stava intorno mi appariva sotto un aspetto stupendo: gli alberi, l’erba, gli uccelli, la terra, l’aria, la luce, tutto sembrava dirmi che ogni cosa esiste per l’uomo, testimonia l’amore di Dio per lui e che tutte le cose pregano e cantano Dio e la sua gloria.

Così compresi quella che la Filocalia chiama “la conoscenza del linguaggio di tutte le creature” e colsi la possibilità che ha l’uomo di dialogare con le creature di Dio» (Racconti di un pellegrino russo, ed. Rusconi, p. 56-58).

L’esperienza della Trasfigurazione accanto all’esperienza dell’umile amore è una delle caratteristiche fondamentali della vita esicastica. Secondo gli insegnamenti di Gregorio Palamas, al Monte Athos si insiste molto sul realismo di quell’esperienza che è pegno della nostra resurrezione, partecipazione alla luce increata.

M. Kazantzakis osserva che la nostra tendenza è di «umanizzare Dio, mentre occorre invece deificare l’uomo» e tutto l’uomo. Un esempio preso dalla storia dell’arte può farci comprendere che cosa può comportare «la perdita della teologia delle divine energie nel mondo occidentale». Il corpo di Cristo e quello dei santi venivano rappresentati anticamente in

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