Lettere by Mansfield Katherine

Lettere by Mansfield Katherine

autore:Mansfield, Katherine [Mansfield, Katherine]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


A RICHARD MURRY

Gennaio 1920

Ho ricevuto le vostre lettere, grazie; sono in debito con voi, e dovete pensarmi davvero ingrata, è il meno che si possa dire. Ma io mi sento come se fossi stata in viaggio, in quest’ultimo tempo – proprio in alto mare – dove non si vedeva più terra, e benché un albatro postale mi avesse portato le vostre lettere sulle ali, pure io non sono stata capace di trattenerlo abbastanza da poter rimandare la risposta. Perdonatemi.

Quel piccolo libro è proprio una rarità. Non solo l’ho letto parola per parola, ma ho guardato con entusiasmo i disegni (specialmente il coccodrillo, e l’agnellino che saltella e gioca, sempre contento e beato). Ho cominciato una buffa storia, ispirata da queste cose, la storia d’un bambino che imparò a leggere su questo sillabario13. Mio Dio, pensate a tutte le testine che si sono chinate su queste minuscole pagine, tutte le piccole mani che hanno seguito la traccia delle lettere; pensate alle stanze nelle quali sedevano, e la luce oscillante alla quale leggevano – un po’ luce di candela e luce di focolare – e come devono essersi tremendamente impauriti leggendo del Terribile Iddio che stava per cacciarli nelle Fiamme Eterne, a consumarsi e seccarsi come erbe… Avete letto le poesie? E avete notato Mr. John Rogers, il primo martire nel regno della regina Maria, ridente con un certo sforzo mentre brucia davanti agli occhi della moglie e dei nove piccoli figli? Certo erano ragazzini particolarmente detestabili e sua moglie ha l’aspetto di una che gli ha consumato tutto il patrimonio comprandosi cappelli, ma tuttavia è un po’ eccessivo dimostrare i propri sentimenti come fa lui.

Sto lavorando intensamente – non posso camminare né andar fuori. Passo quasi tutte le mie giornate a letto, o se no in un piccolo sofà che mi dà l’impressione di essere in treno – un orrido piccolo sofà. Non ho quasi visto nessuno da quando sono qui, non parlo con nessuno. Chi mi parla solo e sempre è il mare… Non c’è mai silenzio: pare a volte di essere una conchiglia piena di cupo suono. Dio eviti ad altri di vivere la vita che io ho imparato a vivere qui: eppure vedete, caro ragazzo, ci sono momenti nei quali dopo un giorno triste viene un tramonto, vedete, un ciclo di una così superba splendente meraviglia che in essa si dimentica tutto – ci sono momenti in cui io sento di scrivere veramente.

Qualunque cosa succeda io ho vissuto questi momenti di felicità perfetta e so che vale la pena viverli. Lasciando l’Inghilterra io credevo che non avrei potuto amare di più questo mio scrivere, ma ora sento che prima di venir qui non sapevo che cosa vuol dire essere scrittore…



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