Liquidità Distribuita: opzione One-off (Italian Edition) by Nosei Alessandro & Bertonelli Umberto Alessandro

autore:Nosei, Alessandro & Bertonelli, Umberto Alessandro [Nosei, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-08-01T16:00:00+00:00

2.6 La stampa di moneta incontrollata: l’esempio argentino

Nei paragrafi precedenti si è esposta la teoria attorno a delle politiche di espansione monetaria non convenzionale, cercando di creare alcuni vincoli più o meno delineati, più o meno restrittivi.

Oltre al caso del Quantitative Easing in risposta alla crisi dei Mutui subprime e del debito sovrano, è noto il caso dell’Argentina. Dopo il default del 2001, l’Argentina ha fatto ampio ricorso alla stampa di moneta per tappare i buchi di bilancio, perdendo la propria credibilità e cercando supporto nell’ancoraggio al dollaro.

Le origini della crisi sono da imputare ad una serie di manovre monetarie poco lungimiranti, come la creazione di una moneta parallela al peso , l’austal , causando un’inflazione pari al 200% e ad alcuni gravi errori da parte del Fondo Monetario Internazionale [64] . Questo costrinse il paese ad emettere debito in valuta estera pur di mantenere basso il livello del tasso di interesse da ripagare agli investitori. Nel dicembre 2005 vi fu una grande emissione di moneta per far fronte ai problemi del paese. Questa manovra fu possibile grazie all’emissione di titoli di debito, che coprirono gran parte dell’operazione.

In estrema sintesi è riduttivo ipotizzare che sia stata solo la dinamica monetaria a causare i problemi economici dell’argentina, ma è possibile che abbiano accentuato in alcune fasi il peso delle politiche poco lungimiranti.

“Questa vicenda sollecita alcune considerazioni di ordine generale che vanno oltre il caso dell’Argentina e che mostrano quanto siano sbagliati alcuni luoghi comuni che circolano in Italia da alcuni anni sui poteri miracolosi dello stampare una propria moneta [65] .”

All’origine della crisi si possono identificare alcuni fattori critici, ma è innanzi tutto necessario considerare che la crisi è il risultato di un percorso molto più lungo, riferibile almeno ai tre decenni precedenti, in cui l’Argentina non ha mai avuto periodi di grande splendore economico, tranne brevi parentesi sporadiche. Sicuramente hanno contribuito al problema la dinamica del debito pubblico, la dimensione della spesa, l’adozione del cambio fisso, la cronica dipendenza dalle esportazioni, la scarsa produttività del paese e l’apparato burocratico statale.

Il Peso, anche in tempi recenti, dal 2015 al 2019 ha perso quasi l’80% del proprio potere d’acquisto [66] .

“è probabile che la rapida eliminazione dei dazi e la liberalizzazione dei flussi finanziari con l’estero abbia contribuito al peggioramento della bilancia dei pagamenti (dal 2,7 del Pil nel 2014 fino al picco del 5,2 per cento del 2018) e dunque alla eccessiva pressione al ribasso sul tasso di cambio. Per altro verso, sarebbe stato forse utile una maggiore coerenza e rapidità di azione sul fronte dei conti pubblici, che rappresentavano la principale minaccia alla stabilità finanziaria del paese [67] .”

I grafici seguenti dimostrano come l’emissione di moneta possa essere un’arma a doppio taglio se non utilizzata correttamente e soprattutto quando non si rispettano gli annunci, lo dimostrano bene Barro e Gordon con il loro modello già esposto nel primo capitolo. Inoltre, è importante notare che emerge che l’emissione di moneta non è la soluzione definitiva ai problemi né ne è la causa.

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