Lo Scozzese (Italian Edition) by Veronica Deanike

Lo Scozzese (Italian Edition) by Veronica Deanike

autore:Veronica Deanike [Deanike, Veronica]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2018-06-30T16:00:00+00:00


12

Un nido dal tetto di paglia

Lucy correva.

Attorno a lei tanto verde e poi… l’oceano.

Si sentiva felice: le gambe leggere, i capelli sciolti e un sorriso spensierato.

Il maestrale soffiava forte e pareva trasportarla, le sembrava di poter spiccare il volo da un momento all’altro.

Improvvisamente, al di là della collina, vide un uomo che le dava le spalle. Voleva raggiungerlo, ma le gambe si fecero pesanti.

Il vento, ora contrario, ostacolava la sua corsa.

Qualcosa o qualcuno la tratteneva. Due forti mani l’afferrarono ai fianchi immobilizzandola e proprio quando era davanti ai suoi occhi, l’uomo scomparve.

«Ehi, svegliati. Perché ti agiti tanto?»

Lucy posò lo sguardo appannato sul muro di nuda pietra.

In un istante ricordò dove si trovava e a chi apparteneva l’intensa voce che l’aveva svegliata.

La stanza era in ombra, solo il pallore di un mattino, che doveva essere uggioso, faceva intuire che fosse giorno.

Le lanterne erano spente, Aidan doveva aver compiuto quell’operazione durante la notte.

Anche le braci nel caminetto erano quasi del tutto morte.

Avrebbe sentito freddo, se non fosse stato per il corpo caldo dello scozzese che non accennava a liberarla.

Abbassò lo sguardo sul suo ventre e vide il braccio di lui, saldo e invadente, che la strizzava fino a farle male.

Ecco cosa l’aveva trattenuta nel sogno.

«Ti stavo sognando.»

Lucy non temeva di risultare ridicola, lo disse come se fosse una cosa normale.

Aidan sospirò profondamente e il suo alito caldo le accarezzò l’orecchio, proprio in quel punto che… Strinse le cosce per trovare sollievo a quella tortura.

«Cosa stavi sognando?»

Il tono malizioso di lui non fece altro che aumentare il suo turbamento.

«Correvo felice per la brughiera, ti ho visto e ho cercato di raggiungerti, ma qualcuno me lo impediva. Probabilmente eri proprio tu.»

Quel sogno diceva tanto, troppo, ma nessuno dei due sembrò farci caso.

«Anche io ho sognato di noi, però non correvamo.»

«Cosa facevamo?»

Aidan non rispose con le parole, le si avvicinò fino a ostentare sulla coscia di lei, in un punto pericolosamente vicino alla sua intimità, un’erezione mattutina di tutto rispetto.

«Oh» fu la risposta sconclusionata di Lucy.

Un gemito al confine tra piacere e sorpresa.

Perché non la prendeva lì e subito? Lo desiderava talmente tanto che, a breve, sarebbe stata lei a chiederglielo.

Prendimi, avrebbe voluto dirgli.

Prendimi e non preoccuparti delle conseguenze.

Inspirò e gli accarezzò il braccio con lascivia. Una danza di unghie e pelle, passione e dolcezza.

Aidan interruppe bruscamente i suoi pensieri, come se li avesse uditi.

«Non dire niente. Non farlo.»

Sciolse lentamente quell’abbraccio.

Il freddo la ghermì immediatamente a ricordarle le distanze che non sarebbe mai riuscita a colmare.

Era lui a volerle.

Aidan si vestì in velocità, evitando persino di guardarla.

L’intimità di quella notte era stata appena spazzata via dall’imbarazzo.

Lucy, nel silenzio che ormai dominava la stanza e non sapendo bene cosa si aspettasse da lei, lo imitò. Indossò gli abiti del giorno prima, non le importava che non fossero freschi di bucato. Adattarsi, in quei luoghi e in quelle circostanze, era l’imperativo assoluto.

Lo vide ravvivare il fuoco.

«Ci sono dei biscotti nella mia sacca, li ho comprati alla stazione. Puoi mangiare quelli.»

Il tono impersonale la fece sentire una prigioniera.

«Non ho fame!» rispose offesa.



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