L'ombra del killer by Nathan Larson

L'ombra del killer by Nathan Larson

autore:Nathan Larson [Larson, Nathan]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-10-03T21:00:00+00:00


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Approssimativamente alle tre e trenta del pomeriggio la nostra squadra di pronto intervento raggiunge il portone del Main Branch sulla Quarantaduesima Strada. Kim è alla mia sinistra ed entrambi, nelle nostre tute, siamo rigidi come degli astronauti color pastello. Lo sento sospirare profondamente, immagino alla vista della concentrazione di soldati schierati davanti a noi. In totale ne conto circa venticinque, ma Dio solo sa quanti saranno quelli di guardia alle altre uscite.

Oltre agli uomini del Cyna-corp, vestiti di nero, vedo anche due veicoli dell’esercito regolare e alcune macchine della polizia, con le sirene bitonali che passano continuamente dal blu al rosso. L’atmosfera generale è convulsa e caotica. Un vero casino.

Sospiro anch’io. Quante energie sprecate. E per cosa? La mia zampa ferita mi fa male, un segnale del maltempo in arrivo.

Bene, ci stiamo avvicinando con una navetta aeroportuale convertita a mezzo di trasporto cittadino. Un po’ sciatti, ma ho visto di peggio anche ai tempi in cui presentarsi nel modo giusto contava veramente. Almeno il pulmino elettrico color mostarda ha in bella mostra il tatuaggio tribale del rischio biologico. Un poliziotto, grasso, rosso in viso, con la mascella cadente, si stacca dal gruppo per farci segno di accostare.

Giù a Koreatown sono accadute un mucchio di stronzate complicate in un arco di tempo davvero breve e non ho voglia di scendere nei dettagli.

Ecco una rapida sintesi.

Mi hanno fatto un calco dei denti, che, devo aggiungere, sono come il Foro romano, ancora meravigliosi, ma solo l’ombra dello splendore di un tempo.

Mentre me ne stavo lì sulla sedia del dentista, aspettando che lo stampo si asciugasse, mi hanno informato di un ‘incidente’ biologico segnalato nel Main Branch della biblioteca. Poi mi è stato precisato che in effetti non c’era stato alcun incidente e che io avrei fatto parte dell’unità che avrebbe risposto a quella bufala.

Dopodiché mi hanno portato in una stanza del CLUB ENJOY dalla luce soffusa, per ‘riposare’. Rose era sparita. Una ragazzina pelle e ossa, con lo sguardo triste, mi ha offerto con entusiasmo un ‘piacevole massaggio’. Ho declinato nel modo più gentile possibile. Allora la ragazza è uscita, lasciandomi solo.

A quel punto ho avuto un’altra crisi dissociativa, durante la quale mi sono convinto che l’area ristretta in cui mi trovavo fosse sotto assedio. Dato che l’accappatoio che avevo addosso e quella stanza sconosciuta non mi fornivano alcun indizio sulla mia situazione attuale, ho essenzialmente deciso di barricare la porta smontando uno dei divanetti a muro.

Quando sono stato costretto ad aprire, ho provato a strangolare un grosso coreano con la cintura di spugna dell’accappatoio e per poco non ci sono riuscito. Alla fine mi hanno bloccato e mi hanno ricordato dove fossi e perché. Al che ho fatto del mio meglio per scusarmi, ma le mie parole si sono perse nella fretta di farmi entrare nella versione cinese di una tuta integrale della Tychem, di quelle chiuse ermeticamente. Un indumento simile viene usato anche nell’esercito ed è il tipo di tuta che in cuor mio desideravo indossare al momento di essere seppellito.

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