L'oro nascosto by Franklin W. Dixon

autore:Franklin W. Dixon [Dixon, Franklin W.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: MyBookLibrary

11

Il tuffo nell’acqua gelida fece tornare immediatamente in sé i due ragazzi, che presero a lottare con tutte le loro forze per risalire alla superficie.

Frank fu il primo a riemergere respirando affannosamente a bocca spalancata. Si guardò attorno e vide il torrente mezzo gelato, i cavalli che lottavano con la corrente e le pareti scoscese della forra. Nient’altro! Un’angoscia terribile si impadronì di lui. Dov’era Joe?

Proprio in quel momento suo fratello sbucò dall’acqua poco più in là.

– Sia ringraziato il cielo! – mormorò Frank.

Nessuno dei due aveva fiato sufficiente per far sentire la propria voce sopra lo scrosciare fragoroso della corrente. La crosta di ghiaccio si protendeva per un buon tratto dalle due sponde, ma al centro l’acqua scorreva impetuosamente, trascinando i due giovani con incredibile rapidità.

Joe indicò i cavalli. I due da sella tentavano di aprirsi una via attraverso la superficie gelata, nuotando faticosamente in direzione della sponda. Daisy, l’anziana cavalla da soma, appesantita com’era dal carico, appariva in grave difficoltà. «Annega, se non facciamo qualcosa!» pensò Frank allarmato.

I due fratelli raccolsero le residue energie per accorrere in aiuto degli animali. Pochi minuti dopo, i loro due guadagnavano la riva. Daisy invece era in preda al panico, roteava gli occhi e nitriva terrorizzata. Frank e Joe ebbero il loro da fare, ma alla fine riuscirono a portarla in salvo. I ragazzi furono gli ultimi ad uscire dall’acqua, e si abbandonarono stremati sulla sponda rocciosa coperta di neve. I cavalli da sella si erano allontanati un po’ e si stavano scrollando l’acqua di dosso. Daisy trotterellò verso di loro.

– Uff! – Joe respirò profondamente. – Giornata ideale per un bagno!

– Joe, possiamo chiamarci fortunati di essercela cavata così – Frank si alzò. – Sarà bene dare un’occhiata al nostro equipaggiamento e alle provviste.

– E accendere un fuoco – aggiunse Joe – ammesso che sia possibile.

Tremanti e lividi di freddo, raggiunsero in fretta i cavalli. Basto una rapida occhiata per constatare che buona parte del carico assicurato al dorso di Daisy era andata perduta.

– Togliamoci di qui, adesso! – disse Joe. – Siamo troppo in vista. Forse qualcuno ci sta spiando dall’alto.

– Hai ragione – fu d’accordo Frank. – Sono sempre più convinto che quella frana sul sentiero sia stata provocata intenzionalmente.

I due fratelli condussero i cavalli verso un anfratto roccioso che si apriva dietro un gruppo d’alberi. Qui legarono i cavalli e verificarono con più calma le condizioni delle loro scorte.

– Be’ – concluse Joe – sarebbe potuta andar peggio. Avevano perduto la tenda e parte dell’equipaggiamento da campo, oltre a una notevole quantità di viveri. In compenso si erano salvate le coperte, il vestiario di ricambio, la bussola, i fiammiferi e l’attrezzatura da pesca. Il tutto era stato avvolto in fogli di plastica ed era rimasto perfettamente asciutto.

– È una fortuna che abbiamo ancora la bussola – disse Frank, mentre toglievano le selle agli animali e li asciugavano alla meglio con dei panni.

– Puoi dirlo – convenne Joe. – Se ci capitasse di smarrirci in questi luoghi selvaggi, con i pochi viveri che ci restano, sarebbe un vero guaio.

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