Lucarelli Carlo - 1997 - Febbre gialla by Lucarelli Carlo

autore:Lucarelli Carlo [Lucarelli Carlo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, ebook gratuito - vietata la vendita, Juvenile Nonfiction, Social Issues
ISBN: 9788847728608
Google: vubzygAACAAJ
Amazon: 8847728606
editore: EL
pubblicato: 2012-01-01T23:00:00+00:00

BUM!

Il tonfo della porta che sbatte mi fa mollare il drappo con un salto che mi riempie il corpo di adrenalina. Mi giro e vedo due ombre in fondo alla navata, una alta e rotonda in cima, l’altra bassa e squadrata, due ombre che avanzano un po’ curve e minacciose ai lati della fila di banchi.

Un lampo viola le illumina per un secondo. Uno è un cinese alto con la testa rasata che fa ruotare attorno al polso due bastoni legati da una catenella. L’altro, con i capelli a spazzola, ha un coltello. E io non ho più neanche il walkman.

― Calma, ragazzi, ― dico con la voce più dura che posso, ― sono un poliziotto, non so se lo avete capito. Se mi toccate finite in un guaio che neanche ve lo immaginate.

Devono averlo immaginato, invece, perché continuano ad avanzare. Un altro lampo viola sulle loro facce mi fa vedere che sorridono, più che mai sinistri.

Meeeerda.

Valuto la possibilità di battere il record dei cento metri piani schizzando dritto per dritto verso la porta ma Spazzola deve avermi letto nel pensiero, perché si sposta nel corridoio tra i banchi e sogghigna violaceo, facendo balenare il coltello. Testa Rasata si avvicina facendo roteare il nunciaku e per darmi una dimostrazione di quanto sia bravo se lo fa passare dietro alla schiena per afferrarlo davanti e farlo girare di nuovo.

Sembra l’attore di un film di karaté e avanza verso di me come lui, tutto teso, a passi piccoli e nervosi e con le labbra strette in una specie di miaooo contratto e sottile.

Meeerdissima.

Dato che sono in chiesa penso istintivamente «Gesù, aiutami tu», e così mi viene un’idea.

Appena Testa Rasata si stringe uno dei bastoncini sotto l’ascella e fa un altro passetto in avanti, a gambe larghe e labbra strette a culo di gallina, io scatto, afferro a due mani il crocifisso che sta accanto all’altare e gli tiro una sciabolata su un orecchio. Testa Rasata rimane un attimo rintronato e allora io faccio roteare il crocifisso e glielo pianto in mezzo alle gambe e poi altra rotazione e BAM! una mazzata sulla testa. Crolla davanti ai banchi, come una pera cotta.

Mi giro verso Spazzola, che è rimasto interdetto, con le braccia larghe e il coltello in mano e con un urlo disumano da samurai/banzai mi ci lancio contro col crocifisso puntato come una lancia, pronto a infilzarlo. Ma non ho fatto i conti con un particolare.

Il crocifisso è anche lui illuminato da un neon sottile, collegato a una presa murata sotto l’altare da un cavo che non avevo visto. Appena il cavo si tende, la mia lancia si blocca di colpo, sfuggendomi dalle mani e io continuo a correre verso Spazzola con le braccia in posizione come un cavaliere medioevale a un torneo, ma completamente disarmato.

Quando gli arrivo addosso non posso fare a meno di abbracciarlo per evitare che mi sbudelli, poi mi viene in mente l’ultima rissa che ho visto e faccio come il nostro batterista skin con un tipetto che l’aveva preso per la maglia: mi chino in avanti di scatto e gli sparo in faccia una testata.

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