Luci d'Inverno by Bluebook

autore:Bluebook [Bluebook]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura, Stranieri
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

4

Sulla piccola strada con i suoi tre negozi, c’è un gruppo di ragazzi. Due bambine tirano a fatica una terza su uno slittino i cui pattini fendono lo spesso manto di neve; esse ridono allegre. Attraverso i vetri appannati di alcune finestre si vedono delle luci accese.

Il treno si rimette in movimento nella stazione di Frostnäs e riempie l’aria di fumo e di gemiti violenti.

La macchina volta in una strada laterale che porta alla chiesa situata su di un viale di vecchi olmi. La costruzione è relativamente vecchia, dell’inizio dell’Ottocento, dallo stile rigorosamente luminoso tipico dell’epoca; il pulpito e l’ancona dell’altare sono di un tardo rococò.

La neve ha cessato di cadere ed ora fa assai freddo con folate di vento temporalesco e nebbia ghiacciata.

Tomas gira attorno alla chiesa con la macchina e poi posteggia presso il lato posteriore dell’edificio. Nel cortile, dall’altro lato, un cane abbaia ininterrottamente.

Ora le due campane cominciano a chiamare a raccolta; i rintocchi coprono tutti gli altri rumori. Tomas e Marta restano ancora un momento nella macchina, in ascolto.

MARTA: Pensa che bello d’estate, questo suono, quando il sole arroventa l’insenatura. E i boschetti di betulle, l’odore dei gelsomini. «Tu ti approssimi, o dolce estate, con desiderio e grazia immensa...»

Tomas volta il capo e la guarda, lei si intimidisce e zittisce. Tomas si allunga verso il sedile posteriore per prendere la cartella; è colto da un violento accesso di tosse e deve chinarsi sulla spalliera del sedile anteriore.

Nel frattempo Algot Frovik accende le candele del coro.

Quando Tomas e Marta entrano nella chiesa buia, solo l’altare è illuminato. Algot passa loro vicino, saluta gentilmente ma è indaffarato perché deve staccare l’interruttore elettrico delle campane. Fatto questo, scuote la testa e mormora qualcosa fra sé.

ALGOT: Purtroppo lo scampanio è durato venti secondi in più. Un fatto spiacevole, ma c’è una ragione. Ho messo delle candele nuove nei candelabri. Di solito faccio in tempo a mettere in movimento le campane, salire su, accendere le candele ed essere di ritorno in tempo per staccare il contatto. Oggi non ce l’ho fatta, uno spiacevole contrattempo. Le candele erano nuove e difficili da accendere, probabilmente un difetto di fabbricazione! Ma può anche darsi che il mio corpo malandato abbia bisogno di un tempo sempre maggiore per eseguire le cose più semplici. Pazienza!

Durante questo lungo discorso Marta e Tomas sono giunti fino all’altare. Algot accende la luce elettrica sotto la tribuna dell’organo.

ALGOT: Lascio il tempio nella penombra fino al momento in cui le campane chiamano a raccolta. Secondo il mio modo di vedere, la luce elettrica disturba il nostro raccoglimento prima dell’inizio della messa. Non è cosi, reverendo? Non è cosi, signorina Lundberg?

Con una velocità sorprendente Algot ha preparato i paramenti ed acceso il radiatore elettrico della sacrestia.

Nel contempo apre il libro delle pubblicazioni e lo posa sul tavolo davanti a Tomas, che intanto si è seduto per togliersi gli stivali.

TOMAS: Come sta, signor Frovik?

ALGOT: Non posso lamentarmi. I dolori non migliorano di certo con questo tempo, ma io sono lo stesso sulla breccia.

TOMAS:

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