Marchesini Anna - 2013 - Moscerine by Marchesini Anna

autore:Marchesini Anna [Marchesini Anna]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858672235
Google: RIf4AwAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2014-07-07T22:00:00+00:00

Non ci voleva proprio adesso non ci voleva, qualsiasi altro accidente pure pure, ma questo no, proprio al figlio doveva capitare, proprio all’unico scopo della vita della professoressa Maria Luce Colli.

Emanuele sì, si era ammalato e gravemente agli occhi povera creatura; da tanto tempo che non ci vedeva più bene e non diceva nulla non si lamentava, la maestra s’era dovuta accorgere che quando leggeva si appiccicava al libro da toccarlo con il naso poveretto! Ma cosa? Chi? Perché? Di che cosa? Malato di che? La madre l’aveva trascinato da tutti i dottori più importanti, negli studi più rinomati, aveva fatto di tutto, tutto! Perché? Perché proprio a lui incolpevole piccolo indifeso, perché la sorte doveva scagliarsi contro un innocente? Era la vendetta di chi? E che c’entrava suo figlio? Sciocchezze, non si poteva perdere tempo a lambiccarsi il capo in simili elucubrazioni, ora solo a guarirlo bisognava pensare! E dove però? Dove portarlo ancora, che tutti tutti i medici consultati le avevano assicurato: incurabile, malattia rara inguaribile, non curabile, cecità progressiva; non c’era scampo gli occhi del suo adorato figlio, l’unico essere al mondo per cui ella viveva e al quale avrebbe dato la vita, la sua vita e gli occhi i suoi occhi subito subito se avesse potuto se fosse valso a qualcosa, quegli occhi amati sui quali aveva appuntato i suoi, la sua unica luce nell’esistenza, gli occhi con i quali aveva seguitato a guardare le cose, quegli occhi non l’avrebbero più guardata, si sarebbero spenti piano piano sul mondo fino al buio, fino dentro al buio. No impossibile, non questo non proprio a lui e che c’entrava lui, lei non lo poteva accettare non poteva accettare che non ci fosse scampo; dove portarlo ancora? A chi chiedere ancora un consulto, una risposta un’altra risposta? Possibile non ci fosse un luogo un chirurgo un ospedale da qualche parte, una speranza a cui credere, un’esile speranza a cui attaccarsi, una speranza che le salvasse la vita davvero; e a quella s’era attaccata, una possibilità incerta ancorché remota, tradotta chissà da quale stralunata fonte, di un certo medico russo, un chirurgo che, unico al mondo, operava quel tipo di malattia; tuttavia, bisognava che lei lo sapesse, non v’era alcuna garanzia del risultato, molti poveretti erano tornati indietro senza cavarne nulla, inutile farsi false illusioni, i miracoli non esistono, e poi c’erano i costi, lei da sola come avrebbe potuto affrontarli, dove avrebbe trovato i mezzi e il denaro per trasferirsi? La professoressa Maria Luce Colli lasciò dietro di sé questi e mille altri commenti simili, la versione degli altri, il chiacchiericcio stantio e minuscolo degli intrusi, l’illustre balbettio degli esperti e tutto il bugiardo allarmismo sedentario e vigliacco, il blaterare incolore di chi lasciava passare la vita, anche lì anche adesso, a commentare la vita degli altri e dunque, senza perdere tempo, si assicurò i mesi di aspettativa che le erano dovuti e poi fu tutt’uno prendere e partire e una volta arrivati piazzarsi in un minuscolo appartamento in affitto nella gelida cittadina cresciuta alle spalle di San Pietroburgo.

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