MEMORIE DI ADRIANO by Marguerite Yourcenar

MEMORIE DI ADRIANO by Marguerite Yourcenar

autore:Marguerite Yourcenar [Yourcenar, Marguerite]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: no cover, italiano, archivio italiano
ISBN: 9788806163013
Google: xwLuAQAACAAJ
Amazon: B005AYSY72
editore: Einaudi
pubblicato: 2002-11-15T00:00:00+00:00


Risalii a bordo; la piaga chiusa troppo presto si era riaperta; piansi, il viso affondato in un guanciale che Euforione mi passò sotto il capo. Quel cadavere e io partivamo alla deriva, trascinati in senso contrario da due correnti del tempo. Era il quinto giorno prima delle calende di dicembre, il primo del mese di Athyr: ogni istante che passava faceva affondare quel corpo, copriva quella fine. Risalivo la china sdrucciolevole: con le unghie tentavo d'esumare quella giornata morta. Flegone, seduto di fronte alla porta, non rammentava l'andirivieni nella cabina di poppa se non per quella striscia bianca di luce che l'aveva infastidito tutte le volte che una mano spingeva il battente. Come chi è accusato d'un delitto, tentavo di ricordare come avessi impiegato le mie ore: una dettatura, una risposta al Senato di Efeso; a quale gruppo di parole corrispondeva quell'agonia? Ricostruivo il cedere della passerella sotto i passi affrettati, le sponde aride, il lastricato piatto; il coltello che recide un ricciolo sulla tempia; il corpo inclinato; la gamba ripiegata per consentire alla mano di sciogliere il sandalo; e poi aprire le labbra, serrando gli occhi. C'era voluta una risoluzione disperata, da parte di quel buon nuotatore, per lasciarsi soffocare dalla melma nerastra. Cercai di percorrere col pensiero la rivoluzione attraverso la quale passeremo tutti, il cuore che s'arresta, il cervello che rinuncia al pensiero, i polmoni che cessano di aspirare la vita. Anch'io subirò uno sconvolgimento analogo; morirò, un giorno. Ma ogni agonia è diversa; i miei sforzi per figurarmi quella d'Antinoo non pervenivano che a una costruzione priva di valore: era morto solo.

Ho resistito; ho lottato contro il dolore come contro una cancrena. Ho ricordato le sue caparbietà, le sue bugie; mi son detto che sarebbe mutato, ingrassato, invecchiato. Fatica sprecata: come un artigiano coscienzioso si logora a copiare un capolavoro, così io mi accanivo a pretendere dalla mia memoria una esattezza insensata. Ricreavo quel petto alto e curvo come una corazza; a volte, l'immagine scaturiva da sola; un'onda di dolcezza mi sommergeva; avevo rivisto un frutteto a Tivoli, l'efebo nell'atto di raccogliere le frutta dell'autunno nella tunica sollevata come un canestro. Mi mancava tutto: il compagno delle feste notturne, il giovinetto che si abbassava sui talloni per aiutare Euforione a disporre le pieghe della mia toga. A dar retta ai sacerdoti, anche l'ombra soffriva, rimpiangeva l'asilo caldo che era per lei il suo corpo, e frequentava gemendo i paraggi familiari, remota e vicina, momentaneamente troppo debole per farmi intendere la sua presenza. Se era vero, la mia sordità al suo richiamo era peggiore persino della morte. Ma avevo forse compreso, quella mattina, il giovane che ancor vivo mi singhiozzava al fianco? Una sera, Cabria mi chiamò per indicarmi una stella, nella costellazione dell'Aquila, che era stata appena visibile fino allora e che improvvisamente palpitava come una gemma, batteva come un cuore. Ne feci la sua stella, il suo segno. Ogni notte, mi esaurivo a seguirne il corso; ho scorto strane figure in quella parte del cielo. Mi ritennero folle.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.